Magazine Lavoro

L’italia si e’ fermata ad agosto

Da Gioacchina @disoccupingegna

3 giorni fa è venuto a mancare il mese di AGOSTO, ne danno triste annuncio: LE ASL, I COMUNI, I CENTRI PER L’IMPIEGO, GLI OSPEDALI E MOLTI UFFICI PUBBLICI.

chiusoxferie

L’annuncio della malattia terminale del mese di agosto era già nell’aria da anni, ma quest’anno è definitivamente deceduta. Peccato che, il suo decesso porti un pò di scompigli…ma che c’è frega..semo italiani…andiamo in ferie!!!

Così se per puro caso, tu disoccupato, hai finalmente trovato un’azienda che ti voleva far fare un tirocinio retribuito grazie al PROGETTO GARANZIA GIOVANI, non può sostenere il colloquio nè iscriversi perchè i dipendenti sono in ferie. “Le faremo sapere…torni a settembre.”

Oppure se, sempre per puro caso, decidi di ammalarti o se sei colpito dfa qualcosa, non andare in ospedale perchè: “Secondo i dati dell’Asl, ad agosto quattro letti su dieci saranno chiusi: resterà in attività solo il 63 per cento dei posti accreditati dalla Regione. Nei reparti di chirurgia.” (repubblica.it).  Questo succede a Milano, ma se, sempre per caso sei pugliese, sappi che: “Nell’Asl Bari sono stati tagliati più di 70 posti letto fra i sette ospedali aziendali. Per fare soltanto qualche esempio, nell’ospedale di Molfetta dal primo luglio sino alla fine di agosto Medicina generale passerà da 24 a 16 posti letto, Nefrologia da sei a quattro, Chirurgia generale da 18 a 14, Ortopedia da 20 a 12 e Urologia da 13 a dieci” (Repubblica Bari.it).

Che ci dobbiamo fare, in Puglia c’è il mare, mica i medici, paramendici e infermieri possono lavorare…ma davvero, volete far lavorare la gente ad Agosto???

Il vero problema, non è chi va in ferie, ma chi resta. Quel pover’uomo che non ha avuto le ferie, che non si è messo d’accordo, che non rientra nella turnazione delle ferie. Quel pover’uomo che vi farà scontare il fatto che non è andato in ferie e che magari passa agosto con il condizionatore acceso, dietro lo sportello del Cup a timbrare ricette ma lentamente ma così lenamente che la fila parte dall’ospedale e termina al primo casello.



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