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L'Italia si fa bella per il Qatar!
In occasione della visita di Mario Monti nel Golfo, il Qatar ha accettato impegni di investimento in Italia fino a 1 miliardo e ne sta valutando un altro da 500 milioni di euro in un segno di rinnovata fiducia nell'azione di consolidamento dei conti pubblici e di rilancio dell'economia italiana. Italia e Qatar hanno stretto un accordo per investire fino a 2 miliardi di euro in aziende italiane attive nei settori di punta del made in Italy e hanno cominciato a lavorare su una seconda iniziativa per le piccole e medie imprese da 1 miliardo. Una nota della Cassa depositi e prestiti spiega che il Fondo strategico italiano (Fsi) da lei interamente controllato ha firmato con la società controllata dal fondo sovrano del paese arabo Qatar Holding una intesa per la costituzione di una jv denominata "IQ Made in Italy Venture". L'operazione parte con una dotazione iniziale di 300 milioni, per arrivare a un capitale complessivo fino a 2 miliardi, "che sarà versato pariteticamente" nei primi 4 anni. IQ Made in Italy Venture investirà nelle società italiane che operano da leader in alcuni settori del "Made in Italy": alimentare e distribuzione alimentare; moda e lusso; arredamento e design; turismo; stile di vita; tempo libero. Nella conferenza stampa che ha concluso la visita di Monti, il primo ministro del Qatar Hamad bin Jassim al-Thani ha detto che i due Paesi stanno valutando anche un secondo accordo da un miliardo rivolto espressamente alle Pmi. Il Qatar, secondo quanto dichiarato dallo sceicco, parteciperà per il 50% del valore dell'iniziativa. "Abbiamo quattro o cinque idee (di investimento in Italia) che stiamo studiando in questo momento", ha detto l'esponente del governo di Doha senza dare ulteriori dettagli. In questi ultimi anni molti capitali del Golfo sono affluiti in Paesi europei come la Germania, la Francia o la Gran Bretagna, ma, secondo Rachel Zeimba, senior analyst sui fondi sovrani della Roubini Global Economics di Londra, "è significativo che ora l'Italia si mostri più pro-attiva nel cercare di attrarre investitori istituzionali di lungo termine e questa joint venture lo segnala chiaramente". Secondo l'analista, "non è chiaro se gli investimenti siano circoscritti alle società quotate ma mostra che il Qatar vede valore a lungo termine in settori come l'alimentare e la moda in Italia". Il primo ministro del Qatar ha anche apprezzato il lavoro del governo tecnico che in questi giorni ha compiuto un anno dall'insediamento. "Le riforme fatte nell'economia italiana dal premier (Mario Monti) sono state positive, e sono un passo importante nel miglioramento del suo sistema economico. Crediamo che l'Italia sia un partner significativo del Qatar in Europa", ha detto. Mario Monti corregge il tiro sulle prospettive del dopo voto e dal Qatar fa sapere di aver fiducia sull'arrivo a palazzo Chigi di un esecutivo "responsabile". "Ho fiducia che avremo sempre governi responsabili", ha detto Monti a margine della visita in Qatar. I giornali italiani oggi hanno dato grande evidenza alla seguente dichiarazione fatta ieri a Monti: "Ora l'Italia è affidabile, ma dopo il voto non garantisco". Nello scambio di battute di oggi con i giornalisti Monti ha detto: "Ho fiducia che il governo continuerà sulla strada delle riforme. Non ci sono garanzie su ciò che verrà dopo le elezioni italiane, ma ho fiducia che avremo sempre esecutivi responsabili". La nuova joint venture per il made in Italy, che sarà gestita con una governance paritetica da Fsi e Qh, cercherà di creare valore "attraverso diverse leve, incluso il consolidamento settoriale e la trasformazione attraverso la crescita, anche internazionale", spiega la nota di Cdp. Franco Bassanini, presidente di Cdp, in Qatar assieme all'AD di Cdp Giovanni Gorno Tempini e all'AD del Fsi Maurizio Tamagnini, ha sottolineato che quello di oggi "è un primo accordo con i grandi investitori dei Paesi del Golfo" che potrà favorire il perfezionamento di altre intese "di co-investimento sia con il Fondo strategico italiano sia con altri strumenti del gruppo". Per Gorno la jv è la dimostrazione che alcuni settori dell'economia italiana "possono essere molto attraenti per quegli investitori stranieri che ne intravedono il potenziale di crescita, consolidamento ed espansione internazionale", mentre Tamagnini ha detto che la joint venture "può offrire a molte imprese italiane opportunità concrete di trasformazione e creazione di valore".
Fonte: Reuters Italia
Dott. Fabio Troglia fabio.troglia@gmail.com
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