"L'italiano da lontano"
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"Arriva, senza che nessuno l'abbia invocata, magari preannunciata da una dolorosa sensazione del vuoto, una stagione fertile della vita in cui siamo chiamati, insieme a chi ci siede accanto, a costruire qualcosa di saldo e accogliente.
A qualcuno è dato d'incontrarla assai presto, codesta stagione. Ad altri - come al sottoscritto - forse continua a venire incontro in modo troppo storto. Altri ancora, e sono certamente i più infelici fra noi, compiono l'arco dell'intera esistenza senza conoscerne, addirittura senza neppure presentirne la vicinanza, il modo silenzioso e ostinato che ha - esso, questa cosa, il progetto - di riguardarci." (E. Brizzi, Elogio di Oscar Firmian e del suo impeccabile stile - Baldini&Castoldi, 1999)