Magazine Diario personale

L’italietta dei musei.

Creato il 19 agosto 2015 da Cristiana

Il livello di provincialismo delle reazioni alle nomine dei musei che vedono alcune nomine tra importanti direttori stranieri è cosmico. Non è che se un tedesco dirige un museo abbiamo venduto gli uffizi alla Germania. È come dire Zubin Mehta che dirige il San Carlo o è come una quantità incredibile di manager stranieri (il mio primo capo nel 2003 era un polacco, uno dei migliori manager che abbia mai incontrato) di tantissime multinazionali italiane. È come dire che finalmente entra aria fresca, punti di vista nuovi. Quello che nell’Italia “di padre in figlio” manca da anni. Mi preoccupa per esempio che non accada con le cattedre universitarie (conosco italiani che insegnano all’estero, come mai non ci sono prof stranieri nelle nostre università?…. Domanda retorica lo so). Ben venga tutto questo e invada ogni luogo. La cultura italiana sta morendo asfissiata di salottismo e autoreferenzialità. E queste nomine sono una goccia di ciò che serve per spazzare via polvere, nepotismo e arroganza.

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