L’italietta di Renzi ci riprova coi soldi a comprare la libertà dei Marò

Creato il 27 dicembre 2014 da Blogaccio @blogaccioBlog

Eccola che ci riprova! E’ sempre lei inconfondibile, riconoscibile, nota nel mondo. Non sfugge ai suoi cliché: snobbata, violata, trattata con sufficienza l’italietta di Renzi ci riprova coi soldi a comprare la libertà dei suoi militari. Libertà ed onore che non è più capace di tutelare altrimenti  così come aveva tentato già Monti senza successo nel 2012 per deficit evidente di prestigio e considerazione internazionale. Stavolta è disposta ad aggiungere anche le scuse ufficiali al governo indiano. Ma sì! Una umiliazione in più che cosa vuoi che sia? Soprattutto quando sei dalla parte della ragione!? La lasciano andare libera in giro l’italietta, a prestare soccorso, a portare aiuto e quando occorre a pagare debiti; se ne servono per accaparrarsi la fantasia ed il gusto del bello i cui echi del glorioso passato ancora riverberano nella qualità dei suoi manufatti, ma quando si azzarda ad alzare anche solo di un tono la voce nel giogo delle potenze, allora è soffocata senza riguardi ben consapevoli ch’è impossibilitata a proporre una reazione per fragilità strutturale delle sue Istituzioni democratiche e per pigrizia culturale dei suoi cittadini infiacchiti ed imborghesiti dal quieto vivere pur di non prendere rischi. Non dobbiamo nemmeno fare uno sforzo di immaginazione per pensare a che cosa sarebbe accaduto se al posto dei due marò del San Marco, l’India si fosse azzardata a trattenere prigionieri due marines americani in missione anti pirateria: ciò che è accaduto dopo la colpevole strage del Cermis ci dice che sarebbero stati assolti da una Corte di Washington e starebbero a godersi il sole delle Hawai felici e contenti di aver giurato fedeltà sulla bandiera a stelle e strisce. Purtroppo per Girone e Latorre, la sola bandiera sulla quale hanno giurato è il Tricolore. Quello nobile e sacro, trattato come uno straccio da piedi da smidollati e farabutti di ogni risma negli ultimi settantanni. Intanto che Renzi istruisce l’ambasciatore sull’affare da concludere assolutamente, a Bruxelles la Mogherini  con la coccarda dell’Europa appuntata sul petto, ancora si trastulla tra carte e contatti dopo tre anni di attesa ed umiliazioni . La poveretta che gioca a fare il ministro degli esteri di uno Stato fantasma dilaniato dai contrasti interni e privo della necessaria deterrenza  per farsi ascoltare, ancora è alle prese con la speranza di scorgere margini per risolvere la situazione diversamente, sarà costretta a “rivedere le relazioni Ue-India”. E sai che paura avrà messo al Governo di Nuova Delhi? Al solo accenno di minaccia le acque del Gange sono sbiancate!…


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