L’occasione mancata

Enrico Letta compie, a mio avviso, un piccolo errore di distrazione, diciamo, rispondendo al lungo editoriale di Stefano Fassina pubblicato oggi sul Foglio. Certo, Fassina a volte se le cerca. Ad esempio ieri, quando ha accusato Renzi di copiare il programma del Pd (perché, Renzi non è del Pd? Non sia mai che si scopra che Renzi è persino di sinistra!). Ma non oggi, intanto perché la diagnosi sulla crisi dell’euro – spiegano quelli che se ne intendono – è ampiamente condivisibile (e questo Letta lo ammette, almeno). In secondo luogo perché la rottamazione dell’agenda Monti è una forzatura, se vogliamo, del giornale che ospita l’articolo di Fassina. Il responsabile Economia del Pd non ha mai insinuato nulla di simile – anzi – ha semplicemente auspicato un superamento della fase attuale. Che poi è ciò a cui aspira lo stesso Monti. Sicuramente i due – Monti e Fassina – intraprenderebbero percorsi diversi. Ma Letta si sofferma troppo sul pericolo – che ha letto tra le righe di Fassina – di una cesura con quanto di buono proposto dal governo Monti. In questo modo, però, evita di entrare nel merito della questione, lasciando un vuoto rispetto alla discussione che è senz’altro più interessante di così.