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“L’oceano di Europa è salato e forse ospita la vita”

Creato il 27 marzo 2013 da Extremamente @extremamentex

Lassù c’è un grande oceano. Si trova su un satellite di Giove chiamato Europa. La notizia non è nuova: da anni gli scienziati sanno che sotto la scorza ghiacciata di questa luna c’è acqua in abbondanza. Ma quello che finora non sapevano è che, molto probabilmente, quell’acqua è salata. E forse, quell’oceano contiene forme di vita. Qui, nel nostro sistema solare.

“L’oceano di Europa è salato e forse ospita la vita”

UN DETTAGLIO DELLA SUPERFICIE GHIACCIATA DI EUROPA

Secondo i ricercatori, quel mare è profondo qualcosa come 96 mila metri ed è coperto da uno strato di ghiaccio spesso poco più di 3 chilometri. Ma quello scudo non è uniforme. Lo abbiamo scoperto da circa due decenni, grazie alle immagini e ai dati della sonda Galileo. Sulla superficie congelata di Europa ci sono grinze, sintomo di fratture nel ghiaccio poi risaldate, e nuove crepe ancora aperte. Insomma, là sotto il mare è “vivo”.  Perchè il cuore del satellite è caldo: è questo calore a mantenere liquida l’acqua e a formare un habitat potenzialmente ospitale.

Finora però si era sempre ipotizzato che quell’enorme serbatoio di acqua fosse sterile. Mancano infatti  due elementi fondamentali, per poter affermare l’esistenza della vita, ovvero la presenza di componenti organiche e di sale.  Be’, secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Astronomical Journal”, questi due ingredienti basilari ci sarebbero. Lo avrebbe appurato il gigantesco telescopio Keck II alle Hawaii. La ricerca è stata condotta dall’astronomo Mike Brown, che per primo ha individuato tracce di sale sulla luna di Giove.

Il ricercatore ha infatti rintracciato atomi di sodio nella sottile atmosfera di Europa già 15 anni fa. Sale, dunque. Ma di che natura? Stabilirlo non è stato facile, nè con il telescopio da terra, nè con l’aiuto di Galileo. “Il grande problema, con le nostre sonde spaziali, è che sono già obsolete quando vengono lanciate nello spazio”, spiega Brown. “Abbiamo iniziato a costruire Galileo nel 1977, ma è stata finita solo 15 anni dopo”. Nel frattempo, però, le lenti utilizzate nel centro astronomico hawaiano sono state potenziate e migliorate. Così quando Brown e il suo collega della Nasa Kevin Hand hanno dato un altro sguardo al satellite gioviano, hanno trovato nuove informazioni più dettagliate.

“L’oceano di Europa è salato e forse ospita la vita”

NELLA GRAFICA, UNO "SPACCATO" DELLA LUNA DI GIOVE


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