Magazine Diario personale

L’odio è il figlio scemo dell’ignoranza

Da Chiara Lorenzetti

Il web ha reso tutti intelligenti? No, semplicemente più stupidi. Stupidi perché incapaci di approfondire e capire.
In Italia il 60% della popolazione legge meno di un libro all’anno: cosa pensate che possano comprendere queste persone? Formano la cultura guardando Fazio alla tv? I telegiornali? Leggendo Facebook? O i blog?
Potreste controbattere che certi libri è meglio gettarli che leggerli, ma (tolto quelli autopubblicati che non hanno avuto un editing professionale) si spera che i libri pubblicati dalle case editrici siano corretti, perlomeno nella grammatica.

Un popolo di calcio e reality show cosa può apprendere da questi? Ignoranza e volgarità, nulla più.

Lo so, sto facendo di tutt’erba un fascio, ma non posso che essere disgustata quando leggo che il calendario dell’avvento di Lindt, 1001 Weihnachts Traum, da dieci anni in commercio, che si riferisce alla celebre raccolta di novelle orientali “Le mille e una notte”, avente come disegno l’immagine di un castello arabeggiante, sia stata scambiata per una moschea e tale fatto abbia innescato una marea di commenti ignoranti e beceri sulla pagina Facebook di Lindt Italia.

Foto da Bufale un tanto al chilo

Foto da Bufale un tanto al chilo

Qui uno dei tanti commenti e la tranquilla e pacata (il marketing detta legge ma talvolta basterebbe bannare, bloccare e cancellare, tanto poco merita certa gente)

lindt

Per chi avesse del tempo da perdere, qui il link della pagina Facebook di Lindt Italia per seguire i commenti (la gente sa che sta commentando con il suo nome e cognome e che Facebook non è un luogo privato senza orecchie o occhi? Mah…)

Potreste dire: “ma è un caso isolato!”. Sappiamo bene che mentite a dirlo e così vi presento un altro caso.
Questa volta si parla di disabilità, di pregiudizio; una foto del di bambini di una scuola di Cosenza  su di un palco, con l’immagine di una bambina in sedia a rotelle messa dietro agli altri, quasi in una situazione di disprezzo, viene fatta girare per il web, con urla e grida contro chi ha creato questa situazione di forte discriminazione: povera bambina, sul palco e nessuno la vede. Una scena da piccola fiammiferaia.
Ma anche questa volta c’è l’ignoranza che la fa da padrona, la fretta del dire, e così, quello che è solo un momento di preparazione diventa il marchio di infamia.

Foto firmata

Foto firmata

Per la vera storia della foto, vi invito a leggere l’analisi precisa dei fatti, con argomentazioni e fonti certe, fatta da Iacopo Melio, che prima di dire ha voluto sapere. Qui il link al suo blog e all’articolo 

Potremmo andare avanti per ore, vero? Di quella foto ho letto commenti aberranti nel web, cose da storcere lo stomaco. Sì, perché la rabbia sta salendo, l’intolleranza, il razzismo e sono le notizie stesse, false e falsate (volutamente?) che lo aumentano.

Io non so che Natale sarà, se mai più tornerà la pace, ma me lo auguro. Forse basterebbe leggere di più, la storia di quello che è stato, la bellezza, la verità.

Chiara 


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