I giorni di digiuno prima di un esame del sangue presto potrebbero non essere più necessari. Una nuova ricerca della New York University Langone Medical Center, sostiene che il digiuno prima del test sul colesterolo nel sangue è inutile.”Non ci sono dati che suggeriscono che un campione di sangue estratto a digiuno fornisca informazioni prognostiche in più rispetto ad un campione di sangue normale” ha detto il dottor Sripal Bangalore, un cardiologo e professore associato di medicina presso l’Università in questione la cui ricerca è stata pubblicata nell’edizione online di venerdì del giornale Circulation. I medici esaminano i gruppi di lipidi per controllare i livelli di colesterolo. I gruppi mostrano il colesterolo globale circolante nel sangue, il colesterolo “buono” HDL, il colesterolo “cattivo” LDL e i trigliceridi, un diverso tipo di grasso. Ai pazienti, normalmente si consiglia di non mangiare per circa otto ore prima delle analisi perché il grasso alimentare può interferire con i conteggi finali. Ma Bangalore sostiene che un profilo lipidico nonfasting può dare ai medici una lettura più precisa sui livelli di un paziente, che potrebbero aiutarli a determinare un’appropriata diagnosi e un piano di trattamento. “Se guardate un lasso di tempo di 24 ore per una persona, la maggior parte del tempo viene speso in uno stato di digiuno, il che significherebbe che il corpo è più esposto a tempi di digiuno lipidico,” ha detto. “I tempi di digiuno potrebbero riflettere accuratamente ciò che il corpo è sempre esposto a (in termini) colesterolo cattivo.” Sorprendentemente, la tipica raccomandazione prima di un esame del sangue era basato solo sul parere di esperti, e non di studi clinici, ha confermato il dottor Bangalore. I trigliceridi e l’LDL potrebbero variare dopo un pasto, ma ha detto che i medici possono vedere i dati del digiuno e sapere ancora come ti trattano. E il digiuno prima di un test potrebbe essere un modo per ingannare il sistema. Il digiuno prima di un esame del sangue non è solo un fastidio per il singolo: rallenta i medici, che devono tenere d’occhio il pazienti nei giorni durante l’attesa per i risultati dei test. Questa è una vittoria che pazienti e medici possono davvero ottenere, Bangalore ha detto.In attesa di dati più accurati, ci sembra una buona notizia, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche se un protocollo medico certo per le analisi del sangue alla luce di questa ricerca potrebbe aiutarci ad essere più convinti che quello sostenuto dallo studio in questione corrisponda effettivamente al miglior metodo per avere analisi più precise.
Lecce, 13 luglio 2014
Giovanni D’AGATA