Quando vivevo in India mi mancava soprattutto la mia famiglia e le nostre tipiche abitudine. L’anno scorso mi sono persa il Natale in famiglia ma quest’anno non me lo farò sfuggire. Siccome noi in famiglia siamo in tantissimi e pensare di riuscire a riunire 40 persone il giorno di Natale è un utopia, organizziamo un pranzo pre-natalizio in un ristornate che riesca a contenerci e a dissetarci a dovere.
La scelta del ristorante è semplice e deve rispondere a due semplici requisiti: tanto cibo, tanto vino.
La nostra sete durante la festa parenti è direttamente proporzionale all’ansia di Gesù di rinascere in un mondo sempre più diverso da quello che aveva in mente suo padre.
Ma torniamo al pranzo parenti in Veneto, io credo che ognuno di noi sia diverso ma durante i pranzi parenti queste diversità vengono a mancare e le scene a cui assistiamo più o meno si assomigliano tutte. Noi in Veneto siamo famosi per essere persone che rispettano la regola imposta dal dottore: “ricordati di bere tanto” poco importa se il dottore si riferisce all’acqua e non al vino. Al pranzo parenti, grazie anche al Dio Bacco riusciamo tutti a dare il peggio di noi… ed è proprio questo il bello del Natale.
Al pranzo di Natale deve essere presente almeno un parente che odiamo e ad un certo punto del pranzo, vittime del vino, glielo faremo notare apertamente con frasi del tipo: “hahahahaha zio/a mi stai sul cazzo ma oggi sei proprio simpatico”. Lui/lei vi abbraccerà e riderete insieme insultandovi a vicenda. Il giorno dopo tornerete ad odiarvi come prima.
Il cugino astemio vergogna della famiglia. Il cugino astemio è quella persona che ad un certo punto della giornata inizierete a far bere, anche se lui vi dirà che non gli piace bere. Vi dimenticherete che il cugino astemio è accettato in famiglia solo per il fatto che è il guidatore designato. Ad un certo punto gli spalancherete la bocca e gli farete ingurgitare il suo primo bicchiere di vino, lui si ubriacherà subito, voi riderete come dei pazzi (i suoi genitori compresi) ma rimarrete senza guidatore designato, intrappolati in ristorante per sempre, a questo punto sperate che non finisca mai il vino.
Lo zio ubriacone: questo è un personaggio che adoro, naturalmente la sua presenza è una certezza di buona riuscita della festa. Lo zio ubriacone passeggerà in giro per la sala facendo finta di parlare con gli altri invitati, in realtà vuole solo riempirsi il bicchiere rubando il vino destinato a voi. Infatti, la bottiglia di vino davanti al suo posto in tavola si svuota a velocità supersoniche. Lo zio ubriacone ad un certo punto della giornata inizierà ad urlare aneddoti e storie divertenti riguardo alla famiglia, poi passerà ai cori da stadio poi alle barzellette sconce. Io quando posso mi prenoto il posto a sedere vicino a lui.
I nonni: parte fondamentale del pranzo, passeranno tutto il giorno a lodarsi da soli per quanto bella sia la loro famiglia. La stessa grande famiglia che i camerieri odiano perché lo zio ubriacone e lo zio marpione continuano a molestare le cameriere, il cugino astemio ormai ubriaco continua a scambiare la cucina per il cesso capitando in mezzo ai cuochi che non riescono a levarselo di torno e lo zio simpaticone non smette di molestare il cameriere per farsi dare ancora vino e per ottenere uno sconto nonostante gli abbiate bevuto mezza cantina.
Ad un certo punto complice il quasi coma etilico una persona a caso alzerà i calici al cielo, darà uno scrollone ai nonni (scossa che li farà quasi morire di infarto) e inizierà un pericoloso brindisi in cui urla e sputi la faranno da padroni. Tutto questo contornato dagli sguardi truci dei camerieri che non sanno più come dirvi che loro stanno chiudendo.
Io amo i pranzi con i miei parenti.