Día del libro y la Rosa (48) (Photo credit: calafellvalo)
Comprava compulsivamente libri ma non trovava mai tempo per leggerli; come se non volesse, in fondo, dedicarsi a loro e lasciarsi andare.
Con i libri aveva un rapporto più fisico che intellettuale, ultimamente: li sfiorava, li sfogliava, annusava l’odore della carta dell’inchiostro e della colla…
Sant Jordi 2009 – San Jorge (Photo credit: calafellvalo)
Un tempo, quando aveva tempo per leggerli, ricordava che in certe pagine si annidava l’odore del caffè, quello bevuto alle 10 di sera per continuare a leggere la storia, per non interrompere la magia; o l’odore delle mani di lei, quando leggeva a pizzichi mentre finiva di cucinare il ragù con l’odore di cucina che impregnava le pagine, i respiri; o il profumo del profumo quando si cambiava per uscire con lei il sabato sera.
Poi, lei lo aveva lasciato; e i libri si erano ammucchiati lì, come desideri appassiti che genereranno un giorno magnifici fiori secchi da colorare. E nei libri aveva trasferito ogni cosa di lei, ogni fruscio, ogni pensiero ,ogni immagine.
Forse per questo non riusciva più a leggerli. L’odore dei libri ora non era più il suo. Una volta sapevano di rose, ora sapevano di bianco.