Magazine Società

L'ombra del bastone

Creato il 20 dicembre 2010 da Mapo
L'ombra del bastone"Bellissimo. Eccezionale. Davvero, mi è piaciuto un sacco". Potrei cavarmela così raccontandovi di questo libro di Corona che ho appena finito, ma non sarei sincero fino in fondo. L'ombra del bastone è un bel romanzo, che fila via veloce tra un tram e l'altro o la sera prima di prendere sonno. 272 pagine, epilogo compreso e, quando si arriva ai ringraziamenti, si ha la sensazione di aver letto qualcosa di speciale. Bello o brutto non lo so, ma speciale di certo!Non si tratta di uno di quei romanzi arzigogolati (ho sempre sognato di dirlo) dall'intreccio indecifrabile sino all'ultimo e pieni di personaggi che si incrociano tra loro facendo perdere il filo al lettore. Gli avvenimenti sono pochi, ma ben scanditi e scorrono fluidi nella trama del racconto come l'acqua nel letto del Vajont, che fa da silenzioso teatro alla storia di 2 montanari, amici per la pelle e con un'impresa commerciale in comune, divisi come spesso accade da una donna. Non è una storia d'amore, anzi, è quanto di più lontano da un Harmony possiate leggere in vita vostra. Buona parte della trama, a pensarci bene, sta tutta in poche righe.
"Dopo che avevo visto i ossi di mia mamma non avevo più voglia di bandonare il paese, ma comunque qualcosa dovevo fare perché la questione con Raggio ormai era rivata alla fine: o lui o io.E adesso, intanto che scrivo questa verità, nissuno sa quanto mi sento pentito per non essere andato via dal paese subito dopo la bastonata. Se fussi andato via, a l'estero o da qualsiasi altra parte, forse non sarebbe successo quel che è successo ma, a pensarla giusta, doveva andare così perchè così aveva deciso quella troia di strega Melissa. E allora quando mi vien in mente la strega non dormo più e se non dormo penso a mio fratello Bastianin che è nelle prigioni di Udine, a lei che è nel manicomio di Pergine e a mia mamma e mio padre che sono andati sottoterra per due volte, e al mio bambino sepolto nel formaggio"
Ammetterete che non è qualcosa che si legge tutti i giorni! Di recensioni ben più belle di questa ne potete leggere un'infinità su Anobii. Quello che voglio fissare qui, a beneficio di chi passa per queste stanche pagine web oltre che, naturalmente, mio, è l'impressione di questo mondo bucolico e crudo, delineato da Corona con una maestria tutta particolare. Gli oggetti, i sapori, gli odori e i paesaggi di questo sperduto villaggio di pecorai in montagna arrivano dritti a chi legge. Sembra quasi di rivivere, anche nei momenti più cupi, momenti già vissuti. L'intero romanzo, anche solo per il costrutto narrativo con la finzione quasi manzoniana del ritrovamento di un manoscritto, è come un immenso Deja-vu.Il linguaggio di quei tempi, dopo le prime pagine in cui si fatica ad ingranare la marcia, diventa il nostro, tanto che verrebbe voglia di cucinare con mescoli e pestasali o di uscire di casa con una gerla, invece che con una borsa "a girare per il paese vuoto, che dal gran caldo pareva che tutti dormisse o che fusse morti".E, per l'ennesima volta, ecco che questa gente apparentemente dalla testa chiusa, superstiziosa, bigotta, che non ha girato il mondo, che "non ha la quinta elementare", che macella, caglia, uccide, bastona, pascola, sembra aver capito tutto e si permette, anzi, di far filosofia.
"Ah, Signore Benedetto, cosa mai ho combinato! Se potessi tornare indietro. Ma indietro non si torna, è solo 'na roba che può scancellare tutto come tornare indietro, la morte. Con la morte si torna indietro perché non si esiste più, come quando non si era nati. La morte fa tornare indietro dove si era prima di nascere, per questo che a volte vien voglia di morire prima del tempo: per tornare indietro. La vita è come venire a dare 'n'occhiata a questo mondo, capire che non piace e tornare dove si era partiti. Questa è la vita, una visita alla terra e scappar via di nuovo, per non sentir il suo brutto odore, come si scappava quando qualcuno nella contrada puliva la latrina".

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :