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L'ombra del Serpente - Isabel Giustiniani

Creato il 03 dicembre 2015 da Isabelje60754 @IsabelJE60754
L'ombra del Serpente - Isabel Giustiniani
Presentazione del romanzo L'ombra del Serpente

La Storia raccontata attraverso gli occhi di un viaggiatore millenario, in un avventuroso thriller storico.SINOSSI

Cairo, Gennaio 2011

L’egittologa inglese Amberlee Braxton, nel corso del progetto The Global Egyptian Museum, si imbatte in una vecchia scatola sulla quale riconosce la calligrafia del celebre archeologo Howard Carter. Lo splendido serpente in oro e gemme preziose, celato in seguito a uno scandalo insabbiato durante la scoperta della tomba di Tutankhamon e che Amberlee cataloga come reperto JE 60754, si rivela essere un individuo dotato di coscienza.

Inizia così il racconto del più insospettabile testimone degli eventi della Storia, viaggiatore millenario accanto ai protagonisti del passato, ora al seguito dei crociati di re Sigismondo d’Ungheria, ora al polso della giovane Salomè. Pugnale tra le mani di santi e peccatori - vittima e carnefice egli stesso - passa da mercanti di schiavi, cavalieri e spie, fino a guardare negli occhi il basileus Manuele II, imperatore di Costantinopoli. Un viaggio nei secoli il cui unico scopo è ritrovare il Dio Che Cammina Tra Gli Uomini, quel Gesù di Nazareth incontrato tanto tempo prima sulle rive del Mare di Galilea.

Ma i moti di insurrezione in Egitto, a lungo sopiti, arrivano a travolgere le vite di tutti, esplodendo nelle manifetazioni in Piazza Tahrir e portando alla deposizione del presidente Hosni Mubarak. Il Museo Archeologico del Cairo è vittima di un clamoroso furto durante il quale vengono trafugati vari oggetti appartenuti al più famoso dei faraoni. Nella stessa notte il Serpente scompare e il file JE60754 viene cancellato. Amberlee ne possiede però l’unica copia completa e, sullo sfondo della primavera araba, inizierà una fuga sulla scia insanguinata di omicidi e manovre di poteri occulti disposti a tutto pur di entrare in possesso del segreto del Serpente.


NOTE STORICHE AL ROMANZOdi Isabel Giustiniani
In questo romanzo, pur avendo adottato come protagonista e filo conduttore un elemento fantastico, ho scelto di non forzare la mano con la mescolanza dei generi letterari storico e fantasy che procedono altresì in maniera autonoma e parallela.

L'ombra del Serpente - Isabel Giustiniani

Netjer-ankh al Museo Egizio del Cairo

Il reperto JE 60754, codice forse all’apparenza criptico e dal quale ho preso spunto per questa storia, è un bellissimo serpente di legno, bronzo e vetro rinvenuto nel 1934 nella camera sepolcrale di Tutankhamon dal noto archeologo Howard Carter. Esso rappresenta Netjer-ankh , ”il dio vivente”, serpente che nella civiltà egizia è associato con l’aldilà.
Nelle opere funerarie viene spesso raffigurato sputante fuoco, e sputavano fuoco anche i due cobra che la mitologia egizia aveva posto a guardia dei cancelli del mondo sotterraneo. Nel Periodo Tardo Antico, i cobra vengono rappresentati nei papiri funerari anche mentre trainano la barca del sole. Il significato del serpente ha, per il mondo egizio, sempre un’accezione positiva e protettiva.
The Global Egyptian Museum è un progetto, sotto l’egida del Comitato Internazionale per l’Egittologia (CIPEG), che si propone di raccogliere in un museo virtuale globale tutti gli oltre 2 milioni di oggetti provenienti dall’antico Egitto e dispersi in 69 paesi di tutto il mondo. È un progetto a lungo termine in cui ho inserito, per esigenze di trama, la protagonista Amberlee Braxton nel 2011 anche se la catalogazione effettiva di JE 60754 risale al 2007. QUI potete vederne la scheda.
Anche sul sito del Griffith Institute, che dal 1939 costituisce il centro per l’Egittologia all’Università di Oxford, si possono ammirare le prime foto d’archivio scattate al serpente Netjer-ankh dopo il suo rinvenimento nella tomba di Tutankhamon.
Tra la fine del gennaio 2011 e l’inizio di febbraio dello stesso anno, il Museo Archeologico del Cairo è stato oggetto di più effrazioni, la cui più famosa e dannosa è stata quella avvenuta nella notte tra il 28 e il 29 gennaio. In tale occasione una decina di uomini si è introdotta infrangendo le vetrate della cupola sovrastante la sala principale e calandosi con delle funi fino al pavimento al piano terra. Molti reperti sono stati trafugati e altri gravemente danneggiati, tanto da aver dovuto poi ricorrere alla presenza permanente dell’esercito al fine di presidiare uno dei più famosi simboli dell’Egitto. Il fatto che l’attenzione dei ladri si fosse concentrata praticamente solo sulle sale dedicate al faraone Tutankhamon, mi ha fornito lo spunto per intessere la sovra storia thriller del romanzo.

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Il Museo Archeologico del Cairo durante la primavera araba nel 2011


Per quanto concerne la vicenda di Salomè, ho preso spunto dagli studi di David Flusser (1917-2000), professore all’Università ebraica di Gerusalemme, che è stato uno dei massimi esperti a livello mondiale del giudaismo antico, del cristianesimo delle origini e dei rotoli del Mar Morto.
Scrive Flusser: “L’immagine di Salomè è stata oscurata e rovinata a causa del personaggio che le è stato creato dagli scrittori degli ultimi 150 anni. Salome è famosa per la parte che ha avuto nella condanna di Giovanni Battista. Dal 1863 è stata rappresentata nei libri e nei film come moralmente depravata. La ricerca diligente rivela, tuttavia, che la vera Salomè è molto diversa dalle descrizioni popolari.”
Facendo riferimento ai suoi studi, in cui viene evidenziato come Salomè fosse una giovinetta “korasion” (come lo era anche la figlia di Iairo), ho assunto che la fanciulla avesse appunto tredici anni. Non è plausibile, comunque, che una diciannovenne dell’epoca corresse da sua madre per ricevere istruzioni.
Analogalmente ho posto la prigionia e la morte di Giovanni Battista a Tiberiade e non a Machaerus in Transgiordania, una roccaforte ai confini dei territori di Antipa. Il professore spiega infatti come Giuseppe (Antich. 18:119) sia caduto in errore.
Ho trovato anche interessante la questione dei pani e dei pesci del famoso miracolo di Gesù fatto in occasione del “Discorso della montagna”, sulle colline che si affacciano a Taghba.
Alcuni studiosi della Bibbia suggeriscono che i “pesci” altro non fossero che quella sorta di polpette molto diffuse a Oriente non solo all’epoca, ma anche ai giorni nostri (molto apprezzate infatti anche dai giapponesi). Queste polpette sono fatte con una pianta marina, conosciuta come “pianta del pesce”, che viene seccata al sole e infine ridotta a polvere in un mortaio per ricavarne la farina da cuocere al forno. Nell’Antica Babilonia le polpette di piante del pesce erano parte integrante dell’alimentazione ma erano molto conosciute anche ai tempi di Gesù e in quelli successivi (raccomandate pure dai musulmani nella loro alimentazione).
I famosi pani e pesci che appaiono nella versione della Bibbia giunta a noi, altro non sarebbero che una traduzione errata dei pani di pesce.
Esiste infine una considerazione di carattere pratico: era più facile che nella cesta del pane si conservassero polpette cotte al forno piuttosto che pesce crudo che, in quel clima caldo, sarebbe andato a male molto rapidamente rovinando l’intero contenuto della cesta stessa.

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Battaglia di Nicopoli

Per quanto riguarda la Battaglia di Nicopoli, avvenuta il 25 settembre del 1396, ho cercato di rimanere quanto più attinente possibile alla vicenda storica, alle sue dinamiche e ai suoi protagonisti. Il mio intento era far capire la mancanza di coesione tra le forze occidentali e i dissidi che hanno poi portato all’esito fallimentare della crociata. Ho dato voce alla lite prima della battaglia tra il re Sigismondo d’Ungheria e il connestabile di Francia Philippe d’Artois, e a tutta una galassia di personaggi tra i quali spicca Johan Schiltberger. Non si può infatti che rimanere affascinati dalla vicenda umana di questo adolescente, partito come paggio al seguito del suo signore e catturato in battaglia dagli Ottomani, che trascorse i decenni successivi come schiavo ma è riuscì infine a tornare in patria raccontando la sua storia e regalandoci così un interessantissimo spaccato delle vicende dell’epoca (Shiltberger J., Eine wunderbarliche kurzweilige Historie..., Inselverlag, Leipzig, 1917).
Il trattamento riservato dal sultano Bayazid I ai vinti nonché l’entità somma di riscatto richiesta al sovrano di Francia, corrispondono a quanto accaduto (Atiya A., The Crusade of Nicopolis, Methuen, London, 1934).
Nel 1398 il domenicano Giovanni da Castamon viene nominato arcivescovo di Sultaniya da papa Bonifacio IX, in concomitanza al suo viaggio a Roma. L’anno successivo consegna al Grande Emiro Tamerlano l’ambasciata di Bisanzio alla disperata ricerca di aiuto contro il sultano ottomano Bayazid I.
I personaggi storici inventati nel libro, come ad esempio i mercanti di schiavi, il parakoimomenos, l’argiroprata e altri, si basano su persone realmente esistite o figure normalmente presenti nel tessuto economico-sociale dell’epoca.

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Santa Sofia a Costantinopoli

Una di questi è il personaggio di Philothea, la donna medico a Costantinopoli, che si ispira alle figure femminili che, fin dal mondo greco, si erano dedicate alla professione medica. Erano soprattutto ostetriche, ma la specializzazione non deve essere vista come ghettizzante dal momento che in tutto l’Oriente mediterraneo veniva dato alto valore alla maternità. Un’importante novità del mondo bizantino è l’invenzione degli ospedali pubblici (fino ad allora esistevano solo quelli militari), oltre a ostelli, ricoveri per anziani, orfani, bisognosi e stranieri. Nel grande ospedale del Cristo Pantokrator c’era una sezione specificatamente femminile nella quale operava un medico donna con altre infermiere e aiutanti donne.
L'ombra del Serpente - Isabel GiustinianiTitolo: L'ombra del Serpente (File JE60754 saga Vol. 1)
Autore: Isabel Giustiniani
Disponibile in ebook e cartaceo
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