Il principe di Persia si cimenta in un ardito rifacimento dello storico secondo capitolo della saga
Cogliendo l'occasione del ventennale dell'uscita dell'originale titolo per PC, Ubisoft si è lanciata in questo remake di Prince of Persia: The Shadow and The Flame, affidandone lo sviluppo al suo studio di Pune, già autore di un'altra opera di restauro, ovvero quel Prince of Persia Classic che si rifaceva al capostipite della storica serie. Come in quel caso, anche stavolta l'idea di fondo è stata quella di coniugare vecchio e nuovo, nella fattispecie mantenendo intatte le fondamenta del gameplay ed adattando l'intera veste grafica e diversi aspetti ludici agli standard odierni: se tuttavia per Prince of Persia Classic il risultato finale era stato apprezzabile, stavolta gli sviluppatori sembrano aver calcato troppo la mano sulle componenti meno nobili del mobile gaming, finendo per sacrificare la godibilità dell'intera esperienza.
Remake per modo di dire
Effettivamente quello di remake è un termine che non calza a pennello a Prince of Persia: The Shadow and The Flame, considerando come la struttura dei livelli ed il design generale sia molto lontano da quello offerto dal titolo originale. A dirla tutta, gli sviluppatori di Ubisoft Pune non sembrano essersi interessati nemmeno a mantenere una coerenza narrativa, visto che la storia che nel 1993 veniva narrata attraverso delle gradevoli immagini statiche, qua viene appena abbozzata e liquidata con del testo scorrevole che a volte appare persino privo di senso.
Sono solo i primi segnali di un prodotto che abbandona con troppa facilità la strada tracciata dalla sua fonte ispiratrice, inseguendo alcune velleità moderne (si sentiva davvero il bisogno di elementi stealth in un Prince of Persia?) destinate a fare sicuramente arricciare il naso agli estimatori del classico gameplay della serie. Non che tutte le nuove idee apportate alla struttura ludica appaiano sgradevoli o fuori luogo, beninteso: ad esempio, è apprezzabile la scelta di rendere più dinamici i combattimenti all'arma bianca inserendo delle elementari dinamiche di combo e contromosse, così come la decisione di dotare gli stage di varie biforcazioni utili a stimolare lo spirito di esplorazione di coloro che puntano al 100% del completamento. Peccato che si tratti di intuizioni buone solo sulla carta, disinnescate da un'esecuzione fin troppo sommaria dei fondamentali da parte di Ubisoft Pune.Confusione principesca
Si comincia con un sistema di controllo davvero impreciso, nonostante vi siano ben due versioni dei comandi, una basata su una serie di swipe da effettuare con il dito sullo schermo e l'altra incentrata su dei più convenzionali stick e tasti virtuali: in entrambi i casi il principe spesso fatica a cogliere con la dovuta prontezza gli input dell'utente, con la conseguenza che i segmenti più impegnativi possono rivelarsi particolarmente frustranti. Un problema la cui gravità aumenta se si considera il furbo espediente escogitato dagli sviluppatori per fomentare gli acquisti in-app: in caso di morte si può decidere infatti di ricominciare il livello daccapo oppure ritornare subito in vita utilizzando una speciale pozione, articolo in cui ci si imbatte molto raramente nel mondo di gioco ma che di converso affolla gli scaffali virtuali del negozio allestito da Ubisoft.
Per un prodotto venduto a prezzo medio per gli standard del mobile gaming, Prince of Persia: The Shadow and The Flame tende ad esagerare nell'enfasi posta sulle microtransazioni con denaro reale, riservate sì ad elementi non indispensabili per completare l'avventura ma che comunque vengono pubblicizzate in maniera abbastanza invasiva praticamente ad ogni schermata di intermezzo. Dispiace vedere come un nome importante qual'è quello del secondo capitolo di un franchise leggendario sia stato sprecato per un action così artificioso e privo di anima, anche a fronte di un lavoro più che buono svolto sotto il profilo estetico: graficamente il gioco si difende infatti più che bene, mettendo in scena fondali colorati e ricchi di particolari ed animazioni ottime soprattutto per quanto riguarda il protagonista. Si tratta però di uno dei pochi meriti di un'operazione che avrebbe beneficiato di una più rispettosa pianificazione in fase di design: nessuno si aspettava un pedissequo remake dell'originale, ma nemmeno un prodotto che con il gioco del 1993 avesse in comune solo il titolo.Prince of Persia: The Shadow and The Flame - Trailer di lancio
Anche mettendo da parte l'affetto che si può provare nei confronti dell'originale Prince of Persia: The Shadow and The Flame, è difficile riuscire a trovare qualcosa di realmente valido in questa riedizione mobile: pur essendo visivamente gradevole, il titolo di Ubisoft Pune si riduce ad un'avventura senza acuti, che si gioca con più di qualche difficoltà provocata da un sistema di controllo non all'altezza e con il costante richiamo a degli acquisti in-app di cui si poteva davvero fare a meno. I nostalgici troveranno ben poco pane per i loro denti, ma anche tutti coloro che cercano semplicemente un bell'action game bidimensionale possono guardare tranquillamente altrove.
Fabio Palmisano @Fagio83Pro
- Graficamente curato
- Livelli con diverse biforcazioni da esplorare
- Alcune nuove aggiunte sono gradevoli...
Contro
- ...ma la maggior parte sono terribilmente fuori luogo
- Sistema di controllo impreciso
- Trama inesistente e acquisti in-app invadenti