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L'ombra lunga del pixel colossale.

Da Marte @CPiramidale
L'ombra lunga del pixel colossale.
Ci sono determinate idee che ispirano i creativi. E' innegabile.
Parallelamente, taluni "format", seppur triti, ritriti e riciclati in qualsivoglia modo o maniera, funzionano sempre e comunque, nonostante siano completamente snaturati rispetto alla loro formula originaria.
Se tu, programmatore, hai in mente un capolavoro videoludico e decidi di rendergli omaggio destrutturandolo, spinto da motivazioni artistiche superiori, il risultato finale resta sempre ed invariabilmente un capolavoro, nel momento in cui chi lo osserva riesce a cogliere il senso dell'operazione di riduzione ai minimi termini e la devozione che muove la mano del "demaker"... :)

L'ombra lunga del pixel colossale.

"Shadow Of The Colossus" ("Team Ico", 2005).


"Shadow Of The Colossus", tanto per citare un gioco a casaccio, è l'emblema del videogame che non ti aspetti. E' un "platform" anomalo incrociato con un "hack'n'slash" fuori del comune, ma anche un "puzzle game"... E' un "gioco in solitaria" che più che "single player" è «"free roaming" nella desolazione introspettiva dell'ignaro gamer». "SOTC" è la "ending scene" che ti colpisce come un pugno nello stomaco e ti illude di poter essere l'artefice del tuo destino ludico, ingannandoti poco prima dell'ineluttabile fine al solo scopo di sottolineare la disfatta e l'impotenza del giocatore davanti alla grandiosità narrativa del media che, in questo caso, trascende decisamente dalla sfera ludica... "Shadow Of The Colossus" è una relazione matematica fatta videogioco... Piccolo : grande = grande : piccolo.
Proprio per questo "Hold Me Closer, Giant Dancer" è poetico tanto quanto l'originale, pur nella sua minimalità totalmente priva di storia, d'atmosfera, di musiche avvolgenti e di un impianto grafico "3D" colossale... ;)

L'ombra lunga del pixel colossale.

Figo, ma non capisco qual'è il mio "alter ego"...


Tutto è destrutturato, in questo "demake". Wander diventa un pixel rosso mentre i colossi sono delle gigantesche bitmap accuratamente pixellate, tutte da scalare e da sconfiggere a colpi di spada, come nell'originale; il tutto confezionato su un fondale parallattico a scrolling multidirezionale che, come da copione, non ti aspetteresti mai di trovare in un videogame senza pretese (ma con tantissimo cuore...) come questo.
Giocabilità allo stato puro e citazionismo a palate in ogni singolo pixel (ed in questo caso, possiamo dirlo proprio forte senza tema di smentita alcuna, signori miei! :D ).
In bocca al colosso ed attenti a Dormin!!! :)

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