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Cosa mi terrorizza dello specchietto della mia auto? Cosa temo di vedere riflesso? La mia paura è completamente irrazionale, come detto. Ma la paura dentro di me cresce, mi sembra addirittura di sentirne il respiro. Quello che temo è di vedere una figura, seduta sul sedile posteriore. Una figura non necessariamente ostile, ma comunque qualcosa di inquietante. Mi immagino una vecchia. Eterea, come un fantasma. Immagino di incrociarne lo sguardo. E' un'idea insostenibile. Cerco di concentrarmi sulla strada ma è impossibile. Cerco di arrivare più in fretta possibile, evitando accuratamente di spostare lo sguardo anche solo pochi gradi lateralmente. Vi assicuro che non è per niente facile. Da cosa nasce questo terrore? Forse se metto un po' di ordine nella mia testa, alla fine di questo post avrò qualcosa di concreto con cui affrontare il mio prossimo viaggio notturno in solitaria.Qualche indizio ce l'ho. Si tratta di un vecchio ricordo, di qualcosa che accadde molti anni fa e di cui, per caso, venni a conoscenza. Non ricordo quanti anni fa. Non sono nemmeno sicuro se fossi stato un bambino, un adolescente o un adulto. Cos'erano? Gli anni Settanta, gli Ottanta? I Novanta? E' strano non averne nemmeno una vaga idea. Il fatto che questa cosa abbia a che fare con l'automobile dovrebbe, tenendo conto dell'anno in cui ho conseguito la patente, permettermi perlomeno di discriminare tra il "prima" o il "dopo". Invece niente. Buio completo.
Era una storia di fantasmi. Se non ricordo male era una notizia riportata addirittura dalla stampa (in questo momento mi viene in mente il Corriere ma potrei sbagliarmi). Si raccontava di una vecchietta, completamente vestita di nero (o era di bianco?) con una veletta sulla testa, calata fino a celarle il viso e lo sguardo. Si raccontava di un tassista milanese che, nel corso del suo turno di notte, facesse salire a bordo questa vecchietta. Si raccontava che la vecchietta ad un certo punto rompesse il silenzio pronunciando qualche parola, qualcosa che aveva a che fare con una previsione funesta, tipo l'imminente fine del mondo o una prossima catastrofe, un terremoto, un inondazione... Si raccontava che lo sventurato tassista alzasse gli occhi verso lo specchietto retrovisore e che si rendesse conto, con terrore, che colei che aveva pronunciato quelle parole era scomparsa. Svanita nel nulla come un fantasma. Si raccontava che l'episodio si fosse ripetuto diverse volte a Milano in quegli ultimi tempi e, si raccontava, che tutte le volte fosse toccato ad un tassista essere testimone della scomparsa della famigerata vecchietta fantasma.Questo è il punto di partenza. Mi sorpendo a pensarci su adesso, che è pieno giorno e parecchio lontano dall'abitacolo della mia auto. A mente lucida mi dico che devo essere pazzo per aver paura del mio specchietto retrovisore. Oltretutto quello che temo io è un'apparizione (e non una sparizione) Boh!?! Ci deve essere qualcosa che davvero in va da qualche parte nel mio subsconscio.OK. Dicevo che questo è il mio punto di partenza. Non dovrebbe essere difficile cercare in internet qualche prova di quegli episodi. Provo a digitare "taxi fantasma vecchia scomparsa" su Google ma non salta fuori nulla. Si tratta di termini un po' troppo generici. Vado avanti a tentativi. Aggiungo anche "corriere specchietto Milano", provo un po' a mescolare le keywords ma nulla. Finché ormai quasi rassegnato l'illuminazione provo ad usare l'inglese (senza troppa convinzione visto che ricordavo fosse un fatto avvenuto a Milano). Scrivo "Vanishing". Bingo!!!Decine di pagine apparivano davanti a me raccontandomi la storia del "Vanishing Hitchhiker", l'autostoppista fantasma. Una leggenda metropolitana? Non ci posso credere. Anni e anni di angosce e tutto si sta risolvendo con una leggenda metropolitana? Mi sono fatto fregare in questo modo? Non ci credo. Non si tratta ovviamente della famosa storia della giovane autostoppista che si fa accompagnare a casa da un tizio, dimenticando lo scialle sul sedile. Quella storia che continua poi il giorno dopo, quando il tizio si presenta alla porta di casa della ragazza per restituirle lo scialle ma scopre dalla madre di lei che la ragazza era morta 15 anni prima. Se fosse stata quella sarebbe stato troppo facile. Ad ogni modo ripeto nuovamente la ricerca usando le keywords "autostoppista fantasma", in italiano, ed ecco qua cosa ho trovato:
Nell’autunno del 1976 due ragazze a bordo di una “500”, attraversavano il ponte sul fiume situato nella località di Pontelagoscuro. Esse provenivano dal Veneto, dirette a Ferrara, quando a pochi metri dal ponte, vedono una donna vestita di nero che fa l’autostop. Si fermano per far salire l’anziana donna e subito quest’ultima inizia una conversazione sibillina. “Dopo domani una scossa di terremoto romperà gli argini e l’acqua inonderà le terre al di qua e al di là del Po”. Detto questo la vecchietta svanisce nel nulla lasciando comprensibilmente spaventate le ragazze che, dopo essersi riprese, si recano verso Ferrara e denunciano tutto alla polizia.
E ancora:
Nel 1980 nel periodo del grande terremoto in Irpinia, incominciò a girare a Pomigliano una storia molto singolare. Il cugino di un amico di famiglia si trovava in macchina, quando all'improvviso una vecchietta gli chiese un passaggio. Lui molto gentilmente la fece salire. La signora doveva recarsi nei pressi del cimitero. Arrivati a destinazione la vecchia si girò e disse le seguenti parole al conducente: "Giuinò (Giovane), siete stato talmente gentile che io adesso voglio farvi un regalo... Statevi attento che in tal giorno a tale ora, ci sarà una violentissima scossa di terremoto..". Il signore perplesso ringraziò la signora, si voltò un secondo per dare un occhio alla strada, si rigirò e la vecchia era scomparsa, svanita nel nulla.
Considerando la difficoltà a risalire ai testimoni e le somiglianze delle varie storie, non si fa fatica a considerarle leggende metropolitane. Il racconto della vecchietta fantasma, che avverte l’arrivo di sciagure imminenti, pare circoli spesso nei posti teatro di tragici eventi.
Tutto risolto? Pare di sì, ma che delusione. E che rabbia! Anni di paranoie automobilistiche e alla fine sono stato semplicemente vittima di uno scherzo idiota. A mia parziale discolpa posso dire che, se è vero che anche la storia di Milano circolava a cavallo tra gli anni Settanta e gli Ottanta, io ero solo un bambino. Evidentemente la giovane età, la mia facile impressionabilità di allora, il tempo trascorso e mille altre cause concatenate, mi hanno fatto crescere con quella strana sensazione di disagio, che tuttora avverto in determinate circostanze. Posso finalmente affrontare le mie paure? Non credo. Certe cose sono difficile da dimenticare. Le mia paure non sono qualcosa di palpabile. Se così fosse basterebbe così poco. Sono quasi dell'idea di stracciare la bozza di questo post, quand'ecco che incappo casualmente in un'altra notizia. La riporto qui si seguito con tanto di fotografia. Detto quiesto, credo che continuerò ad evitare di guardare lo specchietto... non si sa mai.
La signora Mabel Chinnery stava visitando la tomba di sua madre un giorno nel 1959. Aveva portato con sé la sua macchina fotografica per scattare fotografie della tomba. Dopo qualche foto della lapide di sua madre, lei ha fatto una foto al marito, che aspettava da solo in macchina. O almeno pensava di essere solo. Quando il rullino è stato sviluppato, la coppia è rimasta scioccata nel vedere una figura con gli occhiali seduta sul sedile posteriore della vettura. La signora Chinnery ha immediatamente riconosciuto l’immagine di sua madre. Un esperto fotografico, che ha esaminato la stampa ha stabilito che l’immagine della donna non era né una riflessione, né una doppia esposizione. “E io mi gioco la mia reputazione sul fatto che il quadro sia autentico “, ha testimoniato.
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