In Europa un cittadino su due utilizza medicine complementari
In Europa un cittadino su due utilizza medicine complementari. Nel nostro continente a prescriverle sono 65 professionisti certificati, medici e non, ogni centomila abitanti. I medici di base sono 95 ogni centomila. Sono questi alcuni dati riferiti a fine 2012 dai ricercatori del progetto CAMbrella dell'Unione europea, un network per lo studio delle Complementary and Alternative Medicines (da cui «CAM»).
In Italia uno studio condotto su oltre mille persone rappresentative della popolazione del nostro Paese, conferma che non pochi si rivolgono all'omeopatia: il 16 % degli italiani lo ha fatto almeno una volta nel corso dell'ultimo anno e il 7% può essere definito utilizzatore abituale perché assume spesso prodotti omeopatici, da soli o in associazione a cure standard.
A ricorrere all'omeopatia nel nostro Paese sono soprattutto donne di età media, con un livello socio economico e un titolo di studio medio-alti. “In verità, questa indagine non fotografa il reale bisogno di medicine complementari degli italiani, ma individua chi ha la possibilità di soddisfarlo: oggi di fatto usa l'omeopatia una fascia di popolazione che può avere accesso alle informazioni e può permettersi di pagare da sé i prodotti omeopatici” spiega Simonetta Bernardini, presidente della Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata.
La maggioranza degli intervistati, infatti, pur avendo sentito parlare di omeopatia, non sa davvero a che cosa serva o come funzioni, e vorrebbe capire meglio se, come e per che cosa possano servire i granuli omeopatici; il 35%, inoltre, vorrebbe saperne di più su dati scientifici e sperimentazioni cliniche. Quasi tutti gli intervistati vorrebbero avere informazioni dal proprio medico di base: se fosse il medico di base a prescrivere i prodotti omeopatici, 4 italiani su 10 dichiarano che li prenderebbero.