C’era una volta (ma non è troppo tempo fa) un omino pittore, che aveva promesso, in quello che si potrebbe definire un improvviso quanto inatteso slancio di bontà, alla sua amichetta, un po’ sognatrice , di regalarle “a gratis” sulla tela tutti i “colori” dell’Africa.
E la fanciulla ne era molto felice.
Continuava i suoi lavori come le era d’abitudine e intanto attendeva il dono.
Ma, nei paraggi, la strega Luxuria, quella dalla vista super-telescopica e dall’udito finissimo,che ne sa sempre una più del diavolo, avendo inteso il tutto,con la complicità di un'altra amica-stregotta, si diede immediatamente un grande da fare, tra alambicchi e pozioni magiche, per preparare un “piano” all’altezza della sua fama.
Infatti,appena l’artista ebbe terminata l’opera, Luxuria, di soppiatto e approfittando dell’assenza momentanea di lui, raggiunse il luogo dov’era il quadro in grande fretta e vomitò sulla tela incustodita “banalità” a catinelle, purché Africa non fosse, come aveva già fatto tempo addietro .
E poi, non paga, giù a colpi e a strappi perché non rimanesse niente.
Razzismo in pectore da”coatto” moderno o da razza padrona (????), avviluppato all’apparenza da mieloso buonismo, giusto per confondere le menti e il cuore.
Ma questo è il “mestiere” di strega.
E l’omino pittore – mi domanderete voi?
Lui non reagisce. E’ plasmato quasi come un pupazzetto con il "das” (o plagiato???) e fa spallucce.
E la fanciulla -amica?
E lì che attende un “dono”che, come da copione, non potrà mai esserci.
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di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)