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L’omuncolo al cospetto di Dio

Creato il 07 febbraio 2011 da Risibilmostra

 

Autore Surcouf

Les Trompettes du Jugement Dernier de Lucien Le Guern

Giunto alle porte del Paradiso l’omuncolo Improcessabile con uno stuolo di fedeli servitori venne fermato da un cherubino che lo invitava a presentarsi al giudizio divino. Prima che l’omuncolo potesse aprir bocca, spuntò dallo stuolo dei seguaci un’anima dalla faccia di iena che subito fece presente che l’omuncolo non poteva essere processato alle porte del Paradiso in quanto, per competenza territoriale, poteva essere sottoposto a giudizio solo sull’Isola che non c’è, dove è imperatore e unico estensore delle leggi. Intanto dal gruppo di seguaci si alzò un coro di “Giudici comunisti”, “Legittimo impedimento subito”, “Immunità eterna”. Sentito tanto insolito frastuono San Pietro aprì le porte del Paradiso per verificare quanto stesse succedendo. Dopo un attimo di smarrimento tra i seguaci dell’omuncolo, l’uomo dalla faccia di iena chiese a San Pietro di qualificarsi e di parlare con deferenza di fronte all’omuncolo. San Pietro, al limite della sopportazione divina, esplose: “Io qualificarmi? Ma sapete dove siete e chi rappresento?”. Una voce untuosa dallo stuolo dei seguaci si alzò: “Lo so benissimo chi sei, sei Marx, ti si riconosce dalla barba, e questa è l’Unione Sovietica. Ma le cose ora cambieranno”. “Basta!”, tuonò San Pietro. Nel sentire la voce di Pietro, Gesù Cristo si destò ed uscì a vederne la causa. Il Santo roteando le chiavi del Paradiso raccontò al Figlio di Dio l’accaduto. Gesù Cristo allargò le braccia e parlò con tono solenne: “Questo è il Paradiso, qui regnano leggi immutabili, il Bene trionfa sul Male, la Virtù sul peccato, la luce sulle tenebre. Qui nessun uomo impuro può mettere piede, ogni peccato si palesa, ogni macchia risalta. E non vedo tra questo stuolo di anime nessuno che sia privo di colpe. Non è questa la porta che potrete varcare”.

L’uomo con la faccia di iena, nient’affatto intimorito, ribadì: “È ora di finirla con tutta questa demagogia, le leggi possono essere cambiate – aprendo una valigia – qui ci sono vari progetti per una riforma del sistema giudiziario del Paradiso affinché si possa raggiungere un serio equilibrio tra accusa e difesa. Inoltre, mi consenta, credo che la vostra dittatura sia durata fin troppo a lungo. Dov’è l’equilibrio tra i poteri qui? È possibile che l’esecutivo debba sottostare al giudiziario? È possibile che un gruppo di barbudos castristi possa monopolizzare il sistema giudiziario. Io la conosco bene – disse puntando l’indice contro Gesù – lei manifestava anni fa con una maglietta con la faccia di Che Guevara stampigliata sopra contro le guerre umanitarie, e su di lei abbiamo notizie raccapriccianti. Che mi dice della sua frequentazione con tale Maria Maddalena o di Magdala? Lei sa che la notizia può essere facilmente divulgata. Sono duemila anni che si parla di questa relazione e noi adesso ne abbiamo le prove ed anche fotografie. Credo che le convenga accettare le nostre proposte e trovare un accordo. Mi sembra anche che sia telegenico. Ha mai pensato di condurre un talk-show tipo Anno zero o Ballarò?” In quel momento irruppe Dio nella sua magnificenza. Il Cavaliere Improcessabile gli si rivolse come ad un vecchio amico. “Ti vedo bene. Come stai vecchio giocherellone? Qui si è acceso un battibecco tra i miei e i tuoi. Bazzecole. Che ne diresti di fare una rimpatriata come ai vecchi tempi? Magari chiamiamo anche quello scavezzacollo di Lucifero e ci divertiamo un po’, una seratina allegra e spensierata?”. Dio, aggrottò le ciglia – ci fu un temporale improvviso in mezzo universo – alzò una mano, aprì la bocca. Ne uscì una voce che fu udita in tutto l’universo. “Adesso basta lo dico Io”. L’omuncolo si dissolse e lo stuolo dei seguaci fu scaraventato tra le braccia di Satana.



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