Barbara Ghisi, Mare d’inverno
Oh, l’impossibilità d’avere una certezza
un punto fermo, una stella polare
che brilli immobile a illuminare
il cammino nella notte;
o un richiamo anche rauco
come quello d’un gabbiano vagabondo
che tutti i giorni alla stessa ora
ti ricordi d’esserci e d’esser viva!
Invece nulla è stabile, certo
concluso fisso definito:
tutto si evolve cambia si trasforma evapora
non è più quello che era
soltanto poco fa
o semplicemente non sarà più
per sempre.
Il punto all’orizzonte
è una nave che scorre e poi sparisce
volti mani odori
con i quali è stata impastata
la tua vita
e da cui hai ricevuto
la forma e la sostanza
il senso stesso
della tua esistenza
non si trovano più
-hai voglia a cercarli!…-
e te ne rimane solo l’eco dentro
come un’onda lunga
che non trova pace
e s’allunga su battigie solitarie
per poi riformarsi al largo
e di nuovo cercare una sponda
un approdo dove cessare
il tormento scomposto dell’errare.