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L'ONESTA' DEL MOLOCH -ovvero della beata nientitudine - 43

Da Nivangiosiovara @NivangioSiovara

L'ONESTA' DEL MOLOCH -ovvero della beata nientitudine - 43+Ilfatto è che. Cioè. Non è tutto. Ho un'altra cosa da dire. Misento, in questi giorni, vagamente incorporeo. Voglio dire: etereo.Sì, insomma, incorporeo, ovvio, sappiamo tutti che potrebbe ancheavere un senso vista la situazione in cui mi trovo. Probabilmente. Mami sento proprio strano, extra-strano, extrano, estraneo. Alieno:Alienato. Cioè, mi sembra di poter vedere tutto con maggioredistacco, ora. Di capire meglio molte cose. Ecco, volevo raccontarviqual è l'ultima cosa che mi pare di avere capito bene bene,finalmente. E' l'interpretazione corretta che ho dato ad una frase diGesù Cristo nostro Signore: “Lasciate che i bambini vengano a me.”Fino ad ora avevo creduto che parlasse di sé e dei bambini in vita,ma invece ho imparato che ne parlava in morte. Non nel senso che GesùCristo nostro Signore desideri che si ammazzino i bambini, onnò,dDio non voglia, questo sia chiaro subito. Ma in questo senso: ecco,l'idea è che se l'universo viene dal caos, che poi si è ordinato,allora non ha senso che il tempo avanzi con l'avanzare dell'entropia.Voglio dire... che significato può avere che veniamo dal caos eandiamo verso il caos? Ecco, allora, ho pensato, l'unica cosa cheoggettivamente posso constatare, anche in prima persona, o meglio, hopotuto esperienziare in vita, sempre che si possa dire esperienziarema questo ora non è importante, constatare, dicevo, che l'universoVa verso il disordine. Quindi stiamo andando verso il caos. O meglio:ci stiamo tornando. Cosa significa? Che un bel giorno, chissàquando, nell'antichissima vetusta antichità, miliardi di anni fa, matanti, il doppio di quello che pensate sia passato dalla nascitadell'universo più un altro po', insomma, un bel giorno, in un datoistante, e ripeto: istante, sì, perché anche le cose grandigrandissime hanno inizio e fine in un istante, che non è quelloprecedente o successivo, è proprio quello, in quell'Istante,insomma, il tempo è finito, lo spazio tempo non ha più avuto mododi espandersi e tutto va già contraendosi. Anche noi, ovviamente,viviamo, senza accorgercene, una vita al contrario, uguale a quellache vivemmo durante il tragitto verso il primo giro di boa. Lacoscienza dell'istante, proprio quella, ci impedisce di renderciconto della giusta cronologia. Cioè, tutto compiuto: dallavecchiaia, dalla quale veniamo, procediamo verso la nostra infanzia,dalla terra dalla quale siamo stati sepolti torniamo alla nostranascita, e da lì alla madre. Così è: “lasciate che i bambinivengano a me.” Dio.Edè anche per questo che fa sempre più caldo. Ecco.Uno

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