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L'ONESTA' DEL MOLOCH (ovvero) Della beata nientitudine -6-

Da Nivangiosiovara @NivangioSiovara
L'ONESTA' DEL MOLOCH (ovvero) Della beata nientitudine -6- ensi incantati. Incantati sguardiGià... quelli che si amano o si odiano, si cercano. Gli amici si incontrano. Già... una delle cose che ricordo che più ci piaceva fare era stare a guardare passare il pastore con gli agnellini. Non ci permettevano di seguirlo, così, quando, annunciato dai campanellini arrivava, noi ci ponevamo di fronte alla breccia nella nebbia che lui e i suoi agnellini aprivano, lasciandosi infine distinguere ed ammirare. Poco dopo, si squarciava un'altra parete di nebbia, giusto poco più in là, e i campanellini si allontanavano. Sempre più lontano. La nebbia s'era già tutta ricomposta. Sapevamo dove portava i suoi animali. Bastava, più tardi, seguire le cacche. Sì, le cacche, signori. Quelle degli animali. Quelli un bagno non ce l'hanno. Per questo son rimaste bestie. Guardate gli antichi romani, che fogne avevano. Fate un confronto tra i romani ed altre antiche civiltà sulla base delle loro fogne e poi ditemi se non è vero che quelle con le fogne migliori hanno avuto gli imperi più grandi e duraturi. Altroché. Prendete i maya, ad esempio. Quelli cagavano in ogni dove, alla fine hanno dovuto abbandonare le città perché avevano la merda fino al collo, altro che crisi delle risorse o guerre... signori archeologi, storici eminenti! I maya se ne sono andati perché cagavano dappertutto! ecco... l'ho detto. Lo volevo proprio dire perché c'è una cosa al riguardo che proprio non mi va giù: a volte dicono, questi archeologi, di aver ritrovato delle abitazioni costruite con paglia e fango e non la capiscono che in realtà son sempre solo pile di merda. E queste mie affermazioni mi ricordano questo gioco, che facevamo, io e i miei amici: abbiamo a disposizione un'astronave per colonizzare un pianeta extrasolare, dotati di una quantità di carburante sufficiente solo per l'andata. Per questioni di spazio, non possiamo portare molta roba. Così, ecco, il gioco è tutto qui, ognuno doveva dire cos'era fondamentale da portare con noi, ciò che si doveva fare appena atterrati (oddio, non si dovrebbe dire atterrati, si atterra sulla terra, si alluna sulla luna, si ammarta su marte, si avvenera, ammercuria, ecc... è solo per comodità che ho detto atterrati, è per il fatto che non abbiamo mai saputo come si chiamasse questo cavolo di pianeta, ecco, abbiate pazienza)... Ik sosteneva che dovevamo portarci delle donne, che sennò saremmo stati lassù col pipiolino in mano, con rispetto parlando, e bella colonizzazione, avremmo concluso. Non aveva tutti i torti, ma come sarebbe finita su quel nudo pianeta? Lontani da casa, figliando come conigli senza futuro. Imix e Kan avevano idee equivalenti: il primo si sarebbe portato sementi a non finire per trasformare il pianeta in una super-coltivazione. Il secondo sosteneva che sarebbe stato più saggio l'allevamento. Ma dato che la cosa gli puzzava di Caino ed Abele, si misero d'accordo così: durante il viaggio avremmo sfamato le bestie con le sementi, e loro, sul pianeta, cagando a destra e a manca avrebbero piantato tutto quello che ci serviva. A questo punto, di solito, Ik cambiava idea e gridando diceva che era meglio lasciare le donne a casa, era meglio portarci una piattaforma di trivellazione, cercare il petrolio per raffinare il combustibile necessario per tornare a casa e a quel punto noi tre gli facevamo notare quanto più comodo ed economico sarebbe stato non partire affatto. Comunque, io, Akbal, sostenevo che la cosa fondamentale, innanzitutto, fosse proprio quella di costruirci una bella fogna. Non volevo che ci mettessimo a cacare dappertutto facendo la fine dei poveri maya. Beh, non ci crederete, ma io ero sempre l'unico che non raccoglieva mai neppure un'adesione. Neanche una critica costruttiva. Li vorrei vedere io, quei furbetti, senza fogna, costruirsi un grande e duraturo impero.

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