L’onestà e la corriera

“L’onestà e la corriera”, si chiama così l’unica composizione in versi che io abbia mai scritto e che oltretutto mi sia venuto in mente di diffondere. Quel giorno probabilmente mi ero svegliata di buon umore. In ogni caso la poesiola, oltre ad essere arrivata finalista al Concorso Nazionale d’Arte e Cultura “Gioacchino Belli” nel 2012 , sarà inserita nell’Antologia del Premio Nazionale di Poesia “Guido Zucchi” 2013 di Bologna, sperando anche in questo caso, di arrivare almeno in finale. Il Concorso Nazionale “Guido Zucchi” è promosso dal Comune di Bologna e dal Quartiere San Vitale ed è realizzato col sostegno di V Edizioni, Teatro Duse e Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Ecco il testo!

L’onestà e la corriera

Dall’ America è tornato,
uno zio un po’ scapestrato,
partì forse nel cinquanta,
con un cesto e un cartacanta.
Ha bussato, è spettinato
ha il paltò un po’ malandato
lavorando giù in miniera
avrà fatto gran carriera
mi dicevo sulla sera
al calar dalla corriera.
Quello invece era un bandito,
con l’anello nero al dito,
lui, un cinese e uno di Bari,
prelevavano i salari,
dei vecchietti pensionati,
e dei ricchi un po’ arrapati.
L’ho scoperto in un cassetto,
un documento (macchiato di rossetto)
un mandato di cattura
lo ricerca la questura!
È tornato al suo paese,
ha una casa e poche spese,
vuol finire la sua corsa
col bottino nella borsa,
il cinese gli telefona
ogni sabato mattina
vuol saper se ha una cugina
per potersi maritare.
Domani (dico sul serio)
chiamo il vigile Saverio,
mica posso andare avanti
a far rider tutti quanti,
lo portassero in galera,
ci va anche la corriera,
tutto quello che ha rubato,
e a me non c’ha pensato?
Però poi se ci rifletto
tutto questo non ha senso,
non è sporco e neanche beve
non avrà il processo breve,
per due soldi che ha rubato
non può esser condannato,
poi da me che quando è sera
mica pago la corriera?!

Valentina Di Cesare