Nell’ Italia oppressa il popolo partecipò combattendo contro la seconda guerra mondiale facendo la Resistenza e la lotta partigiana nello spirito della Liberazione e dell’Unità Nazionale. Il giorno due del mese di giugno dell’anno 1946, l’Italia si liberò anche dalla sopravvivenza feudale dell’istituto monarchico e gettò le basi per una legislazione democratica che tenesse di conto dei diritti dei lavoratori. La Carta della Costituzione della Repubblica Italiana rappresenta un fondamentale passo verso la democrazia e la libertà; dal dopoguerra a tutt’oggi la lotta continua per attuare pienamente i suoi principi.
In questo sacro giorno:
ENRICO DE NICOLA – l’onesto - Capo Provvisorio dello Stato eletto nel giugno 1946 dalla Costituente, rappresentò la dignità nazionale della Repubblica Italiana; infatti, se eminentissime furono le sue qualità che lo fecero degno del suffragio unanime, la sua prima e fondamentale caratteristica fu quella dell’onestà politica. UMBERTO TERRACINI – comunista - Intellettuale, educato alla scuola torinese della classe operaia; visse fieramente l’esperienza dei polsi ammanettati nel tribunale speciale fascista, ne conobbe, per dodici anni, la lurida cella; lascia alla storia del Parlamento il ricordo di una elevatissima figura politica e morale, di correttezza, di sagacia, di equilibrio, di combattente per la libertà.ANCORA CHIEDETE PERCHE’?
Vedete il pianto, ed il sangue, ed ancora chiedete perché?
Non domandate ragione, nel petto squarciato, a scintilla di cuore!
Mi sono avvinto al giardino: mancava un bocciolo.
Ma voi volete il perché del papavero, apparso su un volto!
Non ho più lagrime, il bianco dell’occhio è consunto,
se lo sparso gocciare sia grandine, non domandate.
Nella notte del cuore, circonda un alone di pena il suo volto:
no, il perché dell’aureola sua triste non domandate alla luna.
Né chiedete, vedendo il poeta che piange,
perché gema il vecchio di Cana, orbato del figlio.
-Sultan Husayn Bayqara-