Con questi termini il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato il 25 giugno una risoluzione a favore della famiglia.
NO ALLE «VARIE FORME DI FAMIGLIE».
Il Consiglio l’ha approvata con 26 voti a favore, 14 contrari e 6 astenuti.
Al termine della consultazione si è levato con un grande applauso dopo un anno di lavori per promuoverla.
Sono stati 71 i paesi che hanno sponsorizzato il testo durante il ventesimo anniversario dell’Anno internazionale della famiglia, mentre finora non c’era mai stato bisogno di approvarne una.
Nord America, tutti i paesi dell’Europa (Italia compresa) che siedono in Consiglio e alcuni stati del Sud America hanno cercato di inserire nel testo frasi per allargare la definizione di famiglia, parlando di «varie forme di famiglia».
Per l’Inghilterra, ad esempio, le coppie omosessuali con figli dovevano «essere considerate come famiglie», per l’Uruguay la famiglia non poteva «essere ridotta a un modello solo».
Secondo gli Stati Uniti ci sarebbero «miriadi di strutture» familiari.
Della stessa idea l’Argentina per cui è semplicemente «impossibile» definirla.
Ma ad impedire la riformulazione si è schierata interamente l’Africa, parte del Medio Oriente, la Russia e la Cina.
Benedetta Frigerio