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L’opera d’arte 2.0: come viverla nonostante l’impero digitale

Creato il 07 luglio 2015 da Enza Angela Massaro @doxenya

1be222f42777290971cb8888a1debe01Grazie alla tecnologia avanzata, oggi, se vogliamo vedere un’opera d’arte di Leonardo Da Vinci, ci basta frequentare un museo virtuale ed il gioco è fatto.

Un grande vantaggio a “prima vista” ma ciò che si trascura è il momento, la contemplazione di un’opera dal vivo. Quell’ “aura” di cui tanto parlava Walter Benjamin, nel suo saggio –L’opera d’arte nella sua riproducibilità tecnica– in cui, sottolineava l’importanza dell’opera d’arte classica, sminuita od usata a vantaggio dell’industria culturale. E’ un’analisi storica sulle tecnologie in uso che spiega come le varie epoche si adattino ai bisogni della collettività. La fotografia, ad esempio, è stata la prima tecnologia a sostituire l’opera d’arte classica a favore di una più economica e didascalica.

Un sistema accessibile a tutti e soprattutto riproducibile su vasta scala.

Il metodo di fruizione dell’arte è quindi cambiato; un’opera non è più solo esposta nei musei, ma si avvale di altri canali, Internet appunto. La video-arte, ad esempio, è un sistema innovativo per molti artisti comuni che cercano attenzione da un pubblico più ampio, magari anche a distanza. Non tutti gli artisti comuni però ricorrono a Youtube o ai social media per pubblicizzarsi.

C’è chi non avendo dimestichezza o conoscenze adeguate nel mondo virtuale decida di lavorare come autonomo, molti sono artisti di strada che vivono seguendo la passione per la propria arte rischiano di finire nel “dimenticatoio” o di fare immensa fortuna.

L’ondata di un pubblico attento è purtroppo in declino. Non ci sorprende che nemmeno le istituzioni siano poco presenti durante le mostre e senza una presenza ufficiale, l’arte sembra diventare anonima. Ma non è così.

Dimenticare non è poi così produttivo, per noi che abbiamo bisogno di un sistema alternativo al digitale fatto di conoscenza immediata e diretta della nostra cultura visiva.

Oggi, andare al museo è diventato un lusso, un po’ come andare a teatro. E’ un danno che si fa alla nostra identità collettiva, alla nostra tradizione o ancora rischiamo di non innovarci rispetto ai movimenti emergenti.

Per fortuna ci sono molte iniziative gratuite organizzate dai comuni, dalle associazioni e dalle grosse aziende che implementando l’evento culturale, si sponsorizzano e nel frattempo stupiscono il pubblico con grandi performers.

Consiglio di partecipare attivamente a questi eventi, forse perché sono le rare forme di democrazia ancora esistenti, fatte per animare le persone.

Sono le storie di vita che toccano da vicino un pubblico, ancora pronto ad emozionarsi.


Archiviato in:Attualità Tagged: arte, Arte contemporanea, internet, intrattenimento

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