Negli anni ’70, nei fumetti, un mestiere da maschi, entrava di prepotenzaCecilia Capuana. Siciliana trapiantata a Roma e poi a Parigi. Il documentario diGiulia Merendache racconta la donna e l’artista sarà presentato a Romamartedì 3 maggio alle ore 19:00presso laLibreria FandangoIncontroin via dei Prefetti 22. introduce l’incontro con il pubblicoGiancarlo De Cataldo, saranno presenti: la registaGiulia MerendaeCecilia Capuana.Come Posso – questo è il titolo del doc. – è il ritratto di un’artista che fa ritratti: Cecilia Capuana. Una donna che si scopre attraverso le sue tavole a fumetti, i suoi dipinti, i luoghi e gli incontri della sua vita.Il documentario è un viaggio nell’epoca d’oro del fumetto italiano, come testimonia la voce di Tanino Liberatore, celebre disegnatore di Ranxerox, tra i protagonisti di quegli anni, e anche lui ora a Parigi.E poi il capitolo sul fumetto francese, con Jean Pierre Dionnet, sceneggiatore di bandes desinées, direttore ed editore nel 1975 della rivista di Moebius, la miticaMétal Hurlant, di cui racconta la straordinaria vicenda come se fosse appena ieri, a suggellare il ricordo di un momento irripetibile di fermento e cultura.I fumetti di Cecilia Capuana colpiscono perché espressione di un immaginario iconoclasta e irrequieto che rappresenta e critica la sessualità, i segni del potere e il femminile.Le sue tavole attraversano gli anni settanta e ottanta, recuperano il disegno classico dal rinascimento al simbolismo di Blake e De Chirico, e approdano, proprio, nelle pagine di Metàl Hurlant, che pubblicò dei grandi fumettisti italiani una sola donna: Lei. Lei che ha vissuto in prima persona, alla ricerca di una sessualità non confezionata e di una maternità anche artistica, le istanze di un femminismo dissacrante nella rivista francese di donneAh!Nana, ma anche suAlterLinus.I suoi fumetti danno vita con grande ironia a un immaginario, ricco, di rottura, che né il cinema né la letteratura in Italia all’epoca hanno evocato con tanta potenza.Quello di Cecilia Capuana è un fumetto imparentato con il cinema per le citazioni di cui si nutre, perché lei, fa da ponte fra Moebius e Fellini, per la stretta collaborazione con Zapponi che sceneggiava i sogni in celluloide dello stesso Fellini. Della sua contiguità con quel mondo è testimone Mario Monicelli che con la Capuana intreccia un lungo dialogo rievocando un’amicizia e inevitabilmente raccontando di sé in una delle sue ultime lucide e provocatorie testimonianze.Come Possoè prodotto da Giulia Merenda e Silvia Giulietti per iFrameed è ora disponibile in DvdCG Home Video.
Magazine Cinema
L’opera di Cecilia Capuana nel Doc “Come Posso” di Giulia Merenda (CG Home Video)
Creato il 02 maggio 2011 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
Negli anni ’70, nei fumetti, un mestiere da maschi, entrava di prepotenzaCecilia Capuana. Siciliana trapiantata a Roma e poi a Parigi. Il documentario diGiulia Merendache racconta la donna e l’artista sarà presentato a Romamartedì 3 maggio alle ore 19:00presso laLibreria FandangoIncontroin via dei Prefetti 22. introduce l’incontro con il pubblicoGiancarlo De Cataldo, saranno presenti: la registaGiulia MerendaeCecilia Capuana.Come Posso – questo è il titolo del doc. – è il ritratto di un’artista che fa ritratti: Cecilia Capuana. Una donna che si scopre attraverso le sue tavole a fumetti, i suoi dipinti, i luoghi e gli incontri della sua vita.Il documentario è un viaggio nell’epoca d’oro del fumetto italiano, come testimonia la voce di Tanino Liberatore, celebre disegnatore di Ranxerox, tra i protagonisti di quegli anni, e anche lui ora a Parigi.E poi il capitolo sul fumetto francese, con Jean Pierre Dionnet, sceneggiatore di bandes desinées, direttore ed editore nel 1975 della rivista di Moebius, la miticaMétal Hurlant, di cui racconta la straordinaria vicenda come se fosse appena ieri, a suggellare il ricordo di un momento irripetibile di fermento e cultura.I fumetti di Cecilia Capuana colpiscono perché espressione di un immaginario iconoclasta e irrequieto che rappresenta e critica la sessualità, i segni del potere e il femminile.Le sue tavole attraversano gli anni settanta e ottanta, recuperano il disegno classico dal rinascimento al simbolismo di Blake e De Chirico, e approdano, proprio, nelle pagine di Metàl Hurlant, che pubblicò dei grandi fumettisti italiani una sola donna: Lei. Lei che ha vissuto in prima persona, alla ricerca di una sessualità non confezionata e di una maternità anche artistica, le istanze di un femminismo dissacrante nella rivista francese di donneAh!Nana, ma anche suAlterLinus.I suoi fumetti danno vita con grande ironia a un immaginario, ricco, di rottura, che né il cinema né la letteratura in Italia all’epoca hanno evocato con tanta potenza.Quello di Cecilia Capuana è un fumetto imparentato con il cinema per le citazioni di cui si nutre, perché lei, fa da ponte fra Moebius e Fellini, per la stretta collaborazione con Zapponi che sceneggiava i sogni in celluloide dello stesso Fellini. Della sua contiguità con quel mondo è testimone Mario Monicelli che con la Capuana intreccia un lungo dialogo rievocando un’amicizia e inevitabilmente raccontando di sé in una delle sue ultime lucide e provocatorie testimonianze.Come Possoè prodotto da Giulia Merenda e Silvia Giulietti per iFrameed è ora disponibile in DvdCG Home Video.
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