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L’operazione «Staffa», inceppa le macchine camorristiche “lavasoldi”

Creato il 21 settembre 2011 da Yourpluscommunication

L’operazione «Staffa», inceppa le macchine camorristiche “lavasoldi”All’alba di questa mattina, un centinaio di uomini della Direzione Investigativa Antimafia, coordinati dai carabinieri del Comando Provinciale di Napoli e da poliziotti della Questura partenopea hanno fatto piazza pulita (sembra proprio il caso di dire) da Napoli a San Marino.

Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip Isabella Iaselli su richiesta dei pm antimafia Sergio Amato e Roberta Simeone, sono scattate nei confronti di professionisti ed esponenti di una sofisticata rete di riciclatori operativa nel centro-nord d’Italia. La rete, utilizzava i ‘colletti bianchi’ nella repubblica di San Marino per ripulire i proventi illeciti di diversi gruppi criminali.

Gli inquirenti che hanno portato a termine l’operazione “Staffa” affermano: «Attraverso il canale degli Stolder venivano riciclati anche i proventi della camorra dei Casalesi di Giuseppe Setola e della famiglia mafiosa dei Fidanzati, da tempo stanziati a Milano».

E infatti, tra i destinatari delle misure cautelari, c’è un detenuto (per altri reati). Galeotto che, nell’ambito della criminalità, non è certo un delinquente qualsiasi. Si tratta di Raffaele Stolder, boss del clan Stolder e cognato del defunto boss Carmine Giuliano.

Il capoclan, nel periodo in cui era tornato in libertà (2008) dopo aver trascorso 16 anni in carcere, aveva immediatamente ripreso il controllo del territorio di Forcella, imponendo tangenti ai commercianti e commissionando furti e rapine, soprattutto, ma non solo, con la tecnica del buco. Il denaro così ricavato, veniva ripulito grazie alla presunta e sofisticata rete di riciclatori fino all’alba di questa mattina.

Marina Angelo

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