Oggi tutti i sindacati si sono affrettati nel rilanciare una verità che sembrava caduta nel dimenticatoio… hanno riscoperto che il salario del lavoratore dipendente italiano è tra i più bassi d’europa e tra quelli maggiormente tassati nell’area Euro..! Ma davvero?!
Ed io pensavo che i problemi del nostro Governo fossero rimuovere l’articolo 18 che è così tanto caro al “trio medusa” CGIL-CISL-UIL e favore lo sprecariamento del tempo indeterminato…
La verità è che un salario maggiore andrebbe proprio a danno dei sindacati: chi ha “argento” può permettersi di difendersi meglio, nelle sedi e con le professionalità più opportune e più allineate al suo “portafogli”.
Il sindacato quindi riscopre il problema, in realtà lo studio Eurostat non aggiunge nulla di nuovo, semmai è una goccia nel mare della disinformazione di questi tempi.
Il silenzio è d’oro, per le banche, che con altissimi tassi d’interesse cercano di favorire l’immobilizzazione di capitale a danno di tutta l’economia: in periodo di crisi meglio riempire i forzieri e poi poter prestare il denaro quando le “riserve” saranno tali da concedere prestiti a valori da strozzinaggio.
E noi, italiani, versiamo, versiamo e siamo contenti del nostro conto deposito al 4%… Quando la banca chiede soldi all’EU all’1%, li ripresta allo Stato al 6% ed ai cittadini tra l’8-10%…
Ci vogliamo svegliare da questo sonno? Criticare senza proporre alternative è però un gioco da bar dello sport, io propongo ai quei pochi politici degni della loro originaria funzione di proporre la smobilitazione del patrimonio statale e con il ricavato decretare una moratoria sulla tassazione per il prossimo quinquennio.
Ricavare dalla cessione di carrozzoni come:
Alitalia in a.s. (49,90%)ANAS S.p.a (100%) Cinecittà Luce S.p.a. (100%) Ferrovie dello Stato Italiane S.p.a. (100%) Fintecna S.p.a. (100%) Poste Italiane S.p.a. (100%) STMicroelectronics Holding N.V. (50%) qualcosa come 100-150 miliardi di euro (ad un convegno al CNEL si è parlato di un valore delle sole Poste di 30-60 miliardi di euro).
Contemporaneamente assoggettare tutti i depositi bancari superiori ai 50.000 ad una tassa annuale, se questi conti non hanno movimentato almeno 1/3 del loro valore o sono, per sua natura vincolati. Il ricavato dovrebbe essere destinato ad un fondo per le nuove imprese, in modo da ridistribuire equamente il “troppo” al “poco”.
“Buste paga più pesanti = maggiori spese = maggiori entrate IVA”
Questa è l’Italia virtuosa che potrebbe crearsi con tanto coraggio, ma, purtroppo, ci nascondiamo sulle “manovre per le future generazioni (cit. Monti) onde evitare il problema di “togliere” poltrone agli amici, o smuovere troppo il sistema.
Liberalismo non vuol dire ineguaglianza, socialismo non vuol dire stato assistenziale, e diritto non vuol dire quello dei più forti, iniziamo dal vertice della piramide dell’economia italiana e tutto cascherà… perchè l’immagine italiana è quella di una piramide rovesciata.