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L'ora dei bambini - Provato - PC

Creato il 08 maggio 2015 da Intrattenimento

Scopriamo il videogioco che i vostri figli adoreranno (e anche voi)

Inutile che chi ha superato la decina si avvicini a Metamorphabet, a meno che non disponga di prole in età da asilo desiderosa di videogiocare e non voglia gettarlo subito in pasto alle sanguinose battaglie dei titoli per le masse.

L'ora dei bambini
Non si tratta di una critica al gioco, tutt'altro, ma è giusto indicare sin da subito a chi si rivolge per non creare fraintendimenti, posto che la bellezza dell'estetica minimalista che lo caratterizza può carezzare lo spirito anche di qualche adulto. Per chi non lo conoscesse (immaginiamo molti) Metamorphabet è, come il titolo lascia intuire, un alfabeto interattivo in cui le lettere si trasformano in oggetti per insegnare ai piccoli fruitori il significato e la pronuncia delle parole. Ad esempio la "B" si trasforma in una barba (beard in inglese), quindi in un becco (beak in inglese), mentre la "P" muta in una parata (parade) o la "Z" in uno zoom (questa è uguale anche in inglese). Non esiste alcuna sfida, a meno che non si voglia considerare tale quella dei minigiochi che ogni tanto nascono dalle metamorfosi, come un puzzle da ricomporre o delle penne da tirare. Chiunque può finirlo senza grattacapi. Per chiunque intendiamo qualsiasi essere umano dai tre anni in su. L'obiettivo di Vectorpark di creare un prodotto educativo curato e divertente, che non si perda nel didascalismo, è stato centrato alla perfezione. Per scoprirlo però ci siamo dovuti dotare di una mini-recensitrice di cinque anni, che ci ha mostrato degli aspetti del gioco che noi non avevamo minimamente considerato durante la nostra prova.

twittalo! Un alfabeto interattivo? Sì, ed è anche molto bello. Scoprite Metamorphabet nella nostra recensione

Il giudizio che conta

Metamorphabet propone delle interazioni elementari, che a volte sono addirittura facoltative. Appare un oggetto, ci si clicca sopra e si muove il mouse in armonia con la sua funzione (un girandola va ruotata, una proboscide tirata e così via).

L'ora dei bambini
Un adulto può completare tutte le lettere in circa quindici minuti, perdendosi però molto del bello che hanno da offrire. Ad esempio, mentre noi abbiamo guardato con occhi sì divertiti ma distratti l'igloo con dentro dei bambini che giocano a palla, la nostra collaboratrice in miniatura ci ha passato più di quindici minuti. A fare cosa? Ad aprirlo, chiuderlo, guardare i bambini che cambiano ogni volta che lo si apre e ridere a crepapelle. Infantile? Ha cinque anni, ha il diritto di esserlo. Altro momento di pura estasi per la piccola è stato lo struzzo che appare alla lettera "O" (Ostrich in inglese). Quanti minuti avrà passato a lanciargli la palla per guardarlo allungare il collo per prenderla? Insomma, fosse per lei il voto sarebbe dieci solo per lo struzzo, ma in generale è importante notare quanto sia stata rapita dall'idea alla base del titolo e dalle figure in movimento che le sono apparse davanti, semplici, belle e non banali, con richiami colti ma mai pesanti, come quelli a Escher o alla Gestalt. È come averla accompagnata in un parco giochi, pur facendo le dovute proporzioni. Insomma, quello che per un adulto è un passatempo capace di strappare comunque qualche sorriso, per lei si è rivelato una vera e propria esperienza, con chi scrive che si è impegnato e divertito a tradurle le parole in italiano, guidandola nella comprensione dei riferimenti più complessi. L'essenza stessa del concetto di gioco.


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