L'ora del crepuscolo

E' giunta l'ora del crepuscolo nell'hinterland milanese.
Aurora, Franci e Chiara , salde cecchine ,escono accaldate da un outlet dopo un faticoso pomeriggio di caccia.
Matteo, genio del ritardo,  ha promesso ad Aurora la sua ragazza che
arrivo prestissimo davvero, vado in ufficio dieci minuti e torno a prendervi.
Le luci dei negozi cominciano a spegnersi e le ragazze rimangono fuori.
Franci si accende una sigaretta .
Aurora vede una luce in lontananza e convince le ragazze ad avvicinarsi,nonostante siano tutte e tre senza munizioni. Siamo cacciatrici esperte ,dice,  facciamo finta di essere cariche  almeno aspetteremo al caldo.
Camminano sotto la luce dei lampioni:  i loro passi ritmano il silenzio, le  risate si chetano .
Ed eccole lì , davanti al mostro: un capannone immenso, illuminato a giorno, con cartelli bianchi e rossi , indecifrabili.
Ragazze, questa cosa non promette nulla di buono.
Si lo sappiamo Chiara ma fa troppo freddo qui fuori, scegliamo un negozio e mettiamoci li finchè Matteo non arriva.
Va bene, avete ragione, entriamo.
Il panorama è sconvolgente:
peluche umanoidi di betty boop ,
selve di hello kitty ,
maglioni acrilici di quelli che fanno le scintille di notte,
parrucche per manichini,
bigiotteria,
scarpe in finta pelle di plastica,
vestiti identici in negozi identici moltiplicati infinitamente,
una cassa di cavolfiori per terra.
Le ragazze si siedono lì,  attirate forse da quell'unica testimonianza di presenza umana.
Aspettano,
aspettano ,
aspettano,
Finalmente , il cellulare di Aurora squilla: Matteo ci aspetta al parcheggio numero sette.
E così dopo una camminata frenetica , riescono a districarsi dal bosco cinese.
Matteo è in macchina, sorridente, contento di aver chiuso un bell' affare.
Ma sa che deve farsi perdonare , sa che se non le stordisce immediatamente queste tre  pulzelle infreddolite (ma sopratutto incazzate) gli faranno passare l'inferno.
Ha varie opzioni ma  decide subito per la terapia d'urto dei Muciaccia :
Seicento grammi a testa di orecchiette piccanti  e tutto  sarà dimenticato. Forse.