Benzina prossima ai due euro al litro, 730, Unico e Irpef, Imu sulla casa, stipendi dimezzati dall'euro e fermi al palo da decenni, età pensionabile sempre più lontana, licenziamenti alle porte... quetsa è l'ora 'X'! L'aumento dell'Iva ordinaria (fino al 23,5%) e dell'aliquota intermedia (fino al 12,5%) è programmato dall'ultimo trimestre dell'anno in corso. Insomma, non manca molto prima che una nuova stangata si abbatta sulle famiglie italiane. Una situazione sempre più difficile per le famiglie italiane. Nel comparto alimentare, in particolare, i consumi sono scesi in 3 anni (dal 2007 al 2010) del 6,3%. Tagli più pesanti, nelle scelte di chi fa la spesa, a pane e cereali (-10%), oli e grassi (8%), alcolici (7%), carne e latte (6%). Come sempre accade nei momenti di crisi, alla fine saranno le famiglie a subire maggiormente i rincari che si prevedono massicci soprattutto nel comparto alimentare, con un salasso di più 66 euro a famiglia solo nel settore. Ma le cifre rischiano di essere ancora più drammatiche, da quanto denunciano le Associazioni dei consumatori: fino a 418 euro in più complessivamente; 803 euro se considerato l'aumento precedente dell'imposta tanto odiata. Insomma una stangata da 803 euro a famiglia! Una spesa che molti nuclei familiari non possono permettersi di affrontare, e che spingerebbe migliaia e migliaia di cittadini nella fascia di povertà, con effetti disastrosi sul fronte dei consumi e relative ricadute negative sulle piccole e medie imprese. L’aumento dell’Iva, inoltre, accentuando la crisi delle imprese, porterebbe a licenziamenti di massa con effetti disastrosi anche sul fronte sociale. Considerando la stretta nel settore immobiliare, l’aumento dei costi per le utenze, e l’Imu, entro il prossimo autunno altri duemila negozi che vendono alimentari rischiano di questo passo di chiudere in via definitiva i battenti.
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Benzina prossima ai due euro al litro, 730, Unico e Irpef, Imu sulla casa, stipendi dimezzati dall'euro e fermi al palo da decenni, età pensionabile sempre più lontana, licenziamenti alle porte... quetsa è l'ora 'X'! L'aumento dell'Iva ordinaria (fino al 23,5%) e dell'aliquota intermedia (fino al 12,5%) è programmato dall'ultimo trimestre dell'anno in corso. Insomma, non manca molto prima che una nuova stangata si abbatta sulle famiglie italiane. Una situazione sempre più difficile per le famiglie italiane. Nel comparto alimentare, in particolare, i consumi sono scesi in 3 anni (dal 2007 al 2010) del 6,3%. Tagli più pesanti, nelle scelte di chi fa la spesa, a pane e cereali (-10%), oli e grassi (8%), alcolici (7%), carne e latte (6%). Come sempre accade nei momenti di crisi, alla fine saranno le famiglie a subire maggiormente i rincari che si prevedono massicci soprattutto nel comparto alimentare, con un salasso di più 66 euro a famiglia solo nel settore. Ma le cifre rischiano di essere ancora più drammatiche, da quanto denunciano le Associazioni dei consumatori: fino a 418 euro in più complessivamente; 803 euro se considerato l'aumento precedente dell'imposta tanto odiata. Insomma una stangata da 803 euro a famiglia! Una spesa che molti nuclei familiari non possono permettersi di affrontare, e che spingerebbe migliaia e migliaia di cittadini nella fascia di povertà, con effetti disastrosi sul fronte dei consumi e relative ricadute negative sulle piccole e medie imprese. L’aumento dell’Iva, inoltre, accentuando la crisi delle imprese, porterebbe a licenziamenti di massa con effetti disastrosi anche sul fronte sociale. Considerando la stretta nel settore immobiliare, l’aumento dei costi per le utenze, e l’Imu, entro il prossimo autunno altri duemila negozi che vendono alimentari rischiano di questo passo di chiudere in via definitiva i battenti.
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