Magazine Cucina

L’ orazione funebre di Primo Oratore

Da Trentinowine

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

———————————————–

1f97b-asimov2

Di Giorgio Cestari - In riferimento al post “La politica, gli indifferenti, le spiagge esotiche e la solennità

Gent.mo Cosimo Piovasco di Rondò:

Sulla chiusura dell’Osservatorio il Primo Oratore sostiene di non voler aggiungere nulla più di quanto già non traspaia dal post numero 101. Tuttavia io il Primo Oratore lo conosco e credo di poter dire quali possono essere secondo me le sue ragioni.

Innanzitutto sostiene il Primo Oratore che in questi anni di frequentazione dall’esterno del mondo del vino trentino, gli è sembrato che come comparto esso non voglia –non ha nemmeno bisogno di- crescere economicamente. I vignaioli si compiacciono di produrre un vino sempre di maggiore qualità, ma desiderano chiaramente rimanere sempre legati ad un’impostazione uni personale, o famigliare. Dall’altro lato sostiene il Primo Oratore che le cooperative industriali sembrano invece fare di tutto per giganteggiare. Fare di tutto vuol dire che certamente producono e commerciano il vino conferito dai loro soci. Ma (il Primo Oratore dice che ha ricomposto questo pensiero come riflessione collegando mille piccoli discorsi e conversazioni) fanno mille altre cose; siccome non ne è certo il Primo Oratore le pone come domande per chi queste cose le sa: vinificano per altri? intermediano vino e uve di altri? vinificano la produzione in più dei vignaioli? Mah.
In questo modo appare un comparto ripiegato su se stesso, i vignaioli ti guardano sempre con un’aria sognante di chi anziché fare vino partorisce una creatura e comunque oltre un certo punto non sembrano voler andare. Le Coop sembrano come delle nebulose, e la maggior parte delle cose non traspaiono.

Messa così è sembrato logico al Primo Oratore di essere arrivato ad un punto morto. Nel senso che dai vini dei vignaioli trentini non emerge secondo lui il capolavoro assoluto, a parte il Giulio Ferrari (che fra l’altro non è né vignaiolo ne Coop), ma non è che si può commentare solo e sempre quello. E allora ti giri e ti rigiri per trovare un po’ sempre le stesse cose, certamente fatte maniacalmente bene. L’unico che ha il potenziale per il colpo di genio in Trentino secondo il Primo Oratore è Mario Pojer, che avrebbe forse anche il colpo di genio della politica di comparto, ma al Primo Oratore sembra una voce che clama nel deserto, ahimè.

Mentre il vino delle Coop non è che “do piche de ua” (il Primo Oratore dice che tale frase sarebbe attribuibile ad Albino Armani), e che senso ha parlarne? Sarebbe la stessa cosa che aprire un blog sui bulloni di acciaio o sulle calze GM Sport: prodotti di ottima fattura, ma non ci scriverei su un social network.

Altre piccole osservazioni: il settore del vino trentino, e forse anche quello nazionale, non crede ad internet. Moltissimi produttori hanno detto al Primo Oratore che internet “lo guarda la moglie perché io non ci capisco niente”; “è mio figlio che trappola dietro a quelle macchinette”; “leggo qualche volta ma non faccio commenti perché: non mi piace; non sono capace di scrivere; non so cosa dire; ho paura di essere trascinato in polemiche ….”; “non ho tempo di star dietro a quelle cose”; “son vecio!”.

Ultima, ed onesta: Sostiene il Primo Oratore che alla fine scriveva per sé: scriveva perché ne aveva voglia, perché ne aveva la passione, perché ha una inclinazione un po’ geek, ma non ha mai negato il fatto che l’Osservatorio non è nato grande. Ha sempre avuto (e ce l’ha anche adesso) un seguito non oceanico, e non è escluso che la chiusura non sia stata effettivamente notata da nessuno.

Il Primo Oratore è un hobbysta del vino, e non trae sostentamento in alcun modo dal blog, quindi la chiusura non è stata un problema per lui. Dice di aver conosciuto moltissime persone interessanti, moltissime persone intelligenti, e molta gente che avrebbe anche idee e le mette anche in pratica. Ma alla fine la sensazione che gli è rimasta è che tutto il mondo del vino trentino assomigli più ad un Matrix che ad una cosa vera. Tutti fanno una cosa ma la realtà vera è un’altra, decisa altrove da chissà chi, e tutti vi si adeguano.

Gent.mo Cosimo Piovasco di Rondò: il Primo Oratore ti ringrazia per le gradevoli parole che fanno sempre bene e sempre piacere. Fra l’altro condivide interamente il pensiero che viene manifestato.

PS: come cittadino del Trentino mi sento onorato da Marta Baldessarini, che non avevo mai sentito nominare prima.

Email this page

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :