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L'orchestrina dei serial killer (Ed Gein e i suoi amichetti)

Creato il 05 maggio 2011 da Tizianogb
Le buone maniere sono spesso sopravvalutate (specie quando la persona più educata che tu conosca è anche un prolifico serial killer)
L'orchestrina dei serial killer (Ed Gein e i suoi amichetti) Ted Bundy mentre saluta cordialmente gli amici e i fans
Molti serial killer sono persone estremamente educate e, in diversi casi, anche dei tipi simpatici. Quando vengono catturati con le mani in pasta (o per meglio dire "in carne"), solitamente i vicini di casa sono i primi a stupirsene e a rimanere increduli: Era una persona così a modo!... Nella fattoria di Ed Gein, al momento della sua cattura, hanno trovato crani usati al posto delle tazze, una cintura di capezzoli e un tamburo in vera pelle umana, con il quale suonava nell'orchestrina degli amici, la serial killer blues band.
Un biopic sulla vita di Ed Gein, il serial killer che ha ispirato Psycho e Non aprite quella porta
Nel gruppo suonavano anche Ted Bundy, contrabbasso in scheletro umano, Jack lo squartatore, chitarra ritmica a dodici budella, e Charles Manson ai deliri vocali. Ora, i primi tre stanno aspettando che il vecchio Charlie li raggiunga all'inferno per rimettere insieme la band... il Diavolo in persona non vede l'ora di sentir suonare il blues dei serial killer.
Charles Manson durante le prove di canto
La contro-cultura dei serial killer: quando massacrare gente a caso ti fa diventare un eroe...E' innegabile che nel corso degli ultimi vent'anni la figura del serial killer abbia subito una sorta di rivalutazione all'interno della cultura popolare, tanto da determinarne un ribaltamento di ruolo e di prospettiva: se fino a qualche anno fa era impensabile, se non addirittura insano, pensare ad una serie di romanzi e ad una di telefilm  il cui eroe e protagonista fosse un serial killer efferato, con Dexter questo vecchio tabù è stato definitivamente superato. 

L'orchestrina dei serial killer (Ed Gein e i suoi amichetti)

   Mickey Rourke interpreterà il mitico serial killer, nonchè sicario della mafia, Richard Kuklinsky

Thomas Harris e il suo Hannibal Lecter, prima ancora di Dexter, hanno di certo contribuito a dare il via a questa riconsiderazione in positivo del serial killer nell'immaginario collettivo. In fondo, il caro e vecchio  Hannibal uccideva persone antipatiche e spiritualmente miserabili: andiamo, chi di noi non lo avrebbe fatto al suo posto?
Il dottor Hannibal Lecter mentre prepara una delle sue specialità culinarie: cervello fritto!
La classifica: top ten dei serial killer più influenti (wall street journal)1) Jack lo squartatore2) Erzsebeth Bathory 3) Ed gein4) Henry lee Lucas & Ottis Elwood Toole5) Richard Kuklinsky6) Ted Bundy7) Jeffrey Dhamer8) Richard Ramirez9) Dennis Rader "BTK Killer"10) Richard Speck
Lucertole (seconda parte)   Un racconto malato
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Adam gettò il mozzicone e ritornò dentro. Sia il cinese che Jakie il bello erano ancora al loro posto. “ Ti sei rilassato? – Lo sfotté l’italiano. - …pronto per ricominciare?”“ Vaffanculo.”Si chinò su un ginocchio e prese un braccio del cinese. Lo sollevò e lo mise dentro la vasca. Era grigio e freddo come un grosso verme nodoso e c’era una larga macchia marrone di sangue rappreso che iniziava sotto la spalla per arrivare fino al collo e tutto il petto glabro. Grattando contro il bordo della vasca la crosta si staccò dalla pelle in tante minuscole scaglie come forfora scura, posandosi sull’acciaio sporco della vasca in ordine sparso. Adam prese la sega e iniziò a sfregare la lama tra il collo e la spalla, sperando di trovare la giuntura tra avambraccio e clavicola al primo tentativo. “ Conosco un tipo, giù in Calabria, - attaccò Jakie il bello, – che ti seziona un uomo meglio che un vitello… fa di quei lavoretti di fino che potresti uno di questi bastardi in macelleria e la gente neanche se ne accorgerebbe… “ Proprio non sapeva starsene zitto, quello. Ecco un’altra caratteristica degli italiani che lo mandava in bestia. Parlavano fino a sfinirti. “ Ah si? ”“ Non ti racconto balle. Dovresti vederlo… un vero professionista. ““ E perché non avete chiamato questo tipo, se davvero è così bravo?”  La lama arrivò fino all’osso nel punto in cui quest’ultimo si congiungeva a quello della spalla: un movimento deciso e il braccio si staccò penzolante dal resto del corpo, rimanendo attaccato per i tendini dell’ascella.  La voce dell’italiano parve cambiare tono. “ Ha gia il suo bel da fare giù in Calabria...” Asserì cupamente. “ … e poi, - continuò – non è detto che con un po’ di pratica anche tu non diventi un asso della sega circolare.” Rise di gusto e il fumo del sigaro gli andò di traverso. Prese a tossire con gran dispendio di forze e di catarro. Adam staccò del tutto il braccio facendolo cadere all’interno della vasca, insieme alla testa piena di capelli neri e fitti come peli di spazzola. Il tronco nudo e grigio rimase agganciato al bordo della vasca per l’altro braccio. “ Conviene che lo infili tutto dentro la vasca adesso, – gli suggerì l’italiano,- o quando parte l’altro braccio ti toccherà sollevarlo da terra.” Adam guardò il corpo grasso e nudo e pensò che tutto sommato quel bastardo di Jakie il bello non aveva tutti i torti. Se lo sollevava ora per le gambe,  il braccio ancora attaccato al torso gli avrebbe fatto da perno e non avrebbe dovuto fare troppi sforzi; mentre una volta segato via anche l’altro braccio, non si sapeva che traiettoria avrebbe preso il resto del corpo e se scivolava a terra sarebbe stato un gran casino. Quel cinese del cazzo era grasso quanto un maiale da tartufo. Un miliardo di cinesi piccoli e snelli come ballerini e a lui era toccato quel fottuto balenottero. Che giornata di merda.Si voltò verso l’italiano: “ Dammi una mano. “ disse.L’altro si avvicinò alla vasca e prese il polso destro del cadavere con entrambe le mani. “ Tu sollevalo per le caviglie e spingilo dentro…. Tieniti sulla sinistra, così non dobbiamo rivoltarlo dopo.”Infilarono il cinese dentro la vasca e la testa gli finì sopra la pancia rotolando come un pallone. Il corpo cominciava ad irrigidirsi e i primi ematomi post-mortem si intravedevano sotto la pelle, dove il poco sangue rimastogli in corpo andava coagulandosi. Jakie lasciò il braccio e questo rimase sollevato come se il cinese volesse chiedere qualcosa. Magari gli scappava da andare al cesso. Forse voleva solo una sigaretta anche lui. Farsi segare a pezzi doveva essere molto noioso. Adam ringraziò l’italiano e asciugandosi il sudore sulla fronte con il palmo della mano ritornò al suo lavoro, inginocchiandosi per l’ennesima volta sul pavimento sporco, freddo come quello di una cella frigorifera. Finito il braccio non gli rimanevano che le due gambe all’altezza del ginocchio. I piedi dell’uomo spuntavano fuori dal bordo di ceramica per metà polpaccio ed erano l’unico impedimento che impedisse allo stronzone giallo di infilarsi completamente nella fotutta vasca, senza uscirne fuori con qualche parte del suo grasso corpo morto.   Prima di darci dentro sul serio avevano sgozzato quel poveraccio come un maiale al macello. Avevano usato la sega perché quel coglione di Jakie s’era scordato il serramanico da qualche parte. Morto lo era già da un pezzo, quindi non ci sarebbero state urla ne quel verso rivoltante che fanno le persone quando gli si taglia la gola. L’idea era venuta all’italiano e Adam doveva ammettere che non era stata poi una brutta idea, se la si giudicava col senno di dopo. Tagliare un uomo a pezzi era un affare mica da poco e il sangue non avrebbe fatto altro che complicare le cose. Adam lo aveva abbracciato per le caviglie e sollevato fin sopra le sue spalle: Jakie il bello gli aveva inaugurato una seconda bocca appena sotto la prima e il denso vino era sgorgato come acqua da un ruscelletto di montagna, spruzzando una prima ondata che aveva imbrattato il muro sopra la vasca,  fino a che il cinese aveva perso un poco del suo peso e Adam aveva potuto rimetterlo a terra. Anche se in palestra riusciva a sollevare centotrenta alla sbarra, dopo aver lasciato cadere a terra quel sacco di merda i muscoli delle braccia gli erano rimasti molli e tremanti per un pezzo: prima di poter usare la sega s’era dovuto rimettere con un goccio di quello buono e una sigaretta veloce.
CONTINUA...
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Racconto depositato S.I.A.E. sezione O.l.a.f.Spedito all’autore con R.R.R. sigillataApposizione data certa tramite Poste Italiane

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