Magazine Diario personale

L’ordinaria follia del lunedì.

Da V
  • Giusto ieri sera scrivevo tra me e me,incapace di addormentarmi,che era giunta l’ora di prendere una pausa dal blog. Faccio una gran fatica a scrivere qui su,non so perchè. Cioè lo so,ma non ve lo voglio dire! Avrei scritto tutte le cose che ho in mente,con calma,sulla carta,lontano dal giudizio altrui. Le avrei curate,amate per un po’ in solitudine e poi lasciate a marcire sul mio quaderno viola o le avrei rese pubbliche,per la vostra gioia. Nel caso non si fosse capito sono una persona estremamente incoerente.
  • Mi sono mangiata tutte le unghie. Tutte. Sono cortissime e mi danno pure fastidio. Maledetta ansia,rivoglio la mia manicure perfetta.
  • Trovo assurde giornate come quella di oggi,la giornata della memoria. 24 ore in cui ricordare qualcosa che dovrebbe essere tatuato sulla nostra pelle,qualcosa che dovrebbe guidare ogni nostra azione e decisione,un memento quotidiano per evitre l’accadere e il perpetuarsi di certi evienti. Perchè,per 24 ore,si può anche gridare al mondo quanto sia stato sbagliato,si posso postare foto di cadaveri,di numeri marchiati sulla pelle,ma ciò che veramente non si fa è guardarsi intorno: l’orrore,quell’orrore,seppur in forme diverse,con protagonisti di colore e razza differenti,accade tutti i giorni. Tra cinquant’anni avremo una giornata della memoria anche per tutti gli errori di oggi. E allora potremmo considerare le nostre coscienze pulite.(?)
  • A volte si trova confroto nelle cose più strane. Per me,utimamente,la statistica ha un potere calmate. Formule,indici,significatività,intervalli di sicurezza. Intervalli di sicurezza. Non è bellissimo? Hai tutti gli strumenti per calcolare quanto un qualcosa sia affidabile,sicuro,veritiero. Puoi rifiutare ed accettare ipotesi con una sicurezza del 95%. Se fosse così anche nella vita,non sarebbe tutto molto più facile? “Ti fidi di me?” “Aspetta che calcolo media,deviazione standard e ti faccio un bel test t!”
  • Lo sapevo che il mio essere acida mi si sarebbe ritorto contro. Il mio stomaco-il cui ph è ormai incalcolabile-oggi ha iniziato a fare rumori assurdi,tanto che ho iniziato a parlarci.
  • A volte è come stare fermo alla fermata dell’autobus. Solo che quello che stai aspettando,è la vita. [Io odio gli autobus.]
  • L’unico dato semi certo sulla misteriosa nuova ragazza di mio fratello, è la provenienza:la transilvania. Gli lascia tanti di quei succhiotti che mi aspetto di vederlo trasformato in un vampiro da un momento all’altro.
  • Si pensa sempre ai sogni propri,ma mai a quelli altrui. Ieri ho visto un sogno,un sogno non mio,sgretolarsi un pochino. E io avrei voluto tanto essere della colla o perlomeno del nastro adesivo-anche quello trasparente e sottile che tiene giusto il tempo necessario. Ma in fondo possiamo essere solo spalle,spalle su cui piangere. E se qualcuno sceglie te,proprio te,sii onorato.
  • Più sto lontano dalle persone,più disimparo a stare in loro compagnia.[Messaggio di un'amica:"Quando ci rivediamo dovremmo indossare un fiore giallo all'occhiello per riconoscerci!"]
  • Ho ripreso a disegnare e ad ascoltare i Nirvana. Ho pure ritrovato la maglia,che non vedevo in giro da secoli. Questo mi ricorda un periodo di molti,molti anni fa.

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V.


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