Magazine Diario personale

“L’ordine è disordine con scarsa fantasia”

Da Chiara Lorenzetti
Ivan, da qualche parte, nella notte, Milano

Ivan, da qualche parte, nella notte, Milano

Sono stati i tempi della spinta alla perfezione, al corretto, al rigore. In giacca e cravatta, omologati, in fila indiana verso il successo: impiegati di banca, dirigenti impomatati, starlette ricoperte di pailettes, insegnanti metodici, politici incappucciati nelle loro dottrine. Sono stati tempi forti, sono stati. Hanno prodotto denaro, benessere, nuove formule, portando con sè noia, stanchezza, deprivazione dei sentimenti, delle passioni.

Ora sono tempi lassi, tempi del ritorno alla terra, alle origini, al cuore, tempi del riposo, dello sbandamento, confusi tra il prima e il poi, tempi del decluttering, della decrescita, della povertà.

Non sono tempi facili i nostri, fino a pochi giorni fa sparati a mille nell’Universo, ora ricomposti nell’intimità delle case. Là dove si inneggiava al denaro, ora si apprezza chi vive con 15€ al mese, là dove si potevano trovare merci d’ogni continente, si spinge per i prodotti a kilometro zero; là dove l’ordine e il rigore mentale erano carte da giocarsi per il posto fisso, ora il disordine ha preso il sopravvento ed è diventato un valore aggiunto; là dove il tutto e il di più era una medaglia, ora la semplicità è lo strumento indispensabile per comunicare; là dove la perfezione era il goal per ogni essere umano, ora si elogia l’imperfezione come assoluta perfezione.

Ogni tempo ha la sua iperbole e la sua parabola discendente: occorre sapere che dopo ogni discesa, c’è la pianura.

Chiara


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