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Sono giorni speciali, quei giorni in cui ti capitano cose inattese, in luoghi inattesi.
Oggi pomeriggio, ho avuto l'occasione, e la fortuna, di fare una passeggiata fino a Montebicchieri, sulle colline occidentali della val d'Egola.
La giornata era calda, e l'aria profumata come a primavera.
Troviamo la chiesa aperta, alcuni signori stanno facendo qualche lavoretto alla finestra sopra la loggia.
Ci fanno entrare, e ci mostrano la chiesa. Sono ormai più di trent'anni che non ci viene officiata messa in modo costante.
L'altare è in ordine, e le panche della chiesa sono sistemate in modo da non intralciare i lavori di manutenzione.
Ci mostrano l'organo, posto su di un balconcino in legno, sopra il portone d'ingresso. Per salirci passiamo dalla canonica.
Le canne d'alluminio luccicano nella penombra di questo pomeriggio di luce chiara e radente.
Sopra alle tastiere c'è uno sportellino di legno in cui si legge una data. Il signore che ci fa da guida ci dice che è la data dell'ultimo restauro. Ma aprendo lo sportellino, la data, in numeri romani, che si legge sul telaio dell'organo è un'altra MDCCLXXXXI (1791).
Dietro l'organo c'è una stanza che si trova sopra la loggia della chiesa. C'è il mantice per dare aria all'organo, che da manuale è stato trasformato in elettrico, con il montaggio di una soffiante.
Da una porta che si apre nel cuor e dell'organo, si notano le casse dei bassi.
All'inizio del secolo scorso, la comunità di Montebicchieri contava oltre tre abitanti, oggi ci abitano solo due persone, i custodi del castello.
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