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L’orma gigante di Edgar Wallace

Creato il 14 febbraio 2011 da Soloparolesparse

Un critico feroce dell’opera di Edgar Wallace potrebbe facilmente insinuare che tutti i suoi libri sono uguali, che crea sempre lo stesso intreccio, con i  i soliti protagonisti e la rivelazione finale a sorpresa.

Ad essere cattivelli si potrebbe anche dargli ragione ma in fondo credo che questo sia uno dei punti di forza per un autore capace di scodellare una tale quantità di gialli in così pochi anni.

L’orma gigante di Edgar Wallace

Così anche in L’orma gigante abbiamo la situazione classica.

Siamo in Inghilterra, c’è un poliziotto dai metodi contorti e inspiegabili per chiunque, un paio di personaggi dall’aspetto rispettabile ma con segreti nascosti di non poco conto, e poi naturalmente la bella e giovane ragazza ed il giovanotto che di lei si innamora… che in questo caso è addirittura un procuratore.

E poi c’è l’intreccio, con un vagabondo che canta una canzone spagnola, un poliziotto che sembra corrotto ed una governante che viene uccisa in una villetta chiusa dall’interno.
Super, questo il nome dell’eroe indagherà e penserà un sacco, scoprirà tutto e organizzerà una cena per far crollare il colpevole…

Lo stile di Wallace è come sempre coinvolgente e pulito, l’intreccio ben organizzato, il climax denso e ritmato.
Insomma ci si trova a casa e ci si sente al sicuro, tranquilli che comunaque andranno le cose alla fine l’eroe di turno ci chiarirà tutto senza lasciar alcun aspetto inspiegato… per quanto la spiegazione possa essere assurda e arzigogolata.


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