L'ornitorinco: curiosità e storia evolutiva sulla base delle ultime scoperte fossili

Da Naturamatematica @naturmatematica

L'ornitorinco è una specie di mammifero alquanto curiosa perché ha il muso che ricorda quello di un'anatra (da cui il nome scientifico Ornithorhynchus anatinus), ha le zampe palmate, che usa per nuotare, e depone le uova. Esso, inoltre, è l'unico rappresentante oggi vivente della sua linea evolutiva, e insieme a 4 specie di echidna costituisce un ordine di mammiferi a se stante, chiamato Monotremata, di cui è sempre stato difficile capire le origini evolutive, proprio per le peculiarità anatomiche che lo fanno somigliare a tutto fuorché un mammifero nel senso stretto del termine. Tra le curiosità poco note sull'ornitorinco, si può citare la capacità che hanno i maschi di difendersi iniettando veleno attraverso degli speroni cavi situati sulle zampe posteriori, mentre le femmine, pur deponendo le uova come rettili e uccelli, allattano i loro piccoli secernendo il latte da pori della pelle, per cui non hanno i capezzoli tipici delle mammelle. Sono ottimi nuotatori e sono uno dei rari esempi di mammiferi in grado di sfruttare l'elettrolocazione, cioè la capacità di localizzare le prede rilevando la loro elettricità corporea.

Un ornitorinco attuale

Le varie scoperte paleontologiche che si sono susseguite nelle ultime decadi hanno lasciato intende che l'ornitorinco attualmente esistente è solo la punta dell'iceberg di un percorso evolutivo molto complesso. Nel 1975 2 paleontologi hanno pubblicato la descrizione dei denti di un ornitorinco primitivo rinvenuto in Australia, risalenti all'Oligocene (24-26 milioni di anni fa circa), che fu denominato Obdurodon insignis per distinguerlo dagli ornitorinchi attuali, che non hanno denti se non allo stadio giovanile. In seguito, uno spettacolare cranio di un altro ornitorinco ancestrale fu rinvenuto dai depositi carbonatici del Queensland nordoccidentale; il fossile fu battezzato Obdurodon dicksoni, era quasi completo, denti inclusi, e risaliva al Miocene, cioè circa 15 milioni di anni fa. Nel 1992 una nuova scoperta portò alla luce i denti di un ornitorinco in Argentina, Monotrematum sudamericanum, più primitivo dei precedenti e risalente a 61 milioni di anni fa, lasciando intendere ai paleontologi che la storia evolutiva di questo curioso mammifero dovesse essere più complessa di quanto si potesse immaginare.L'ultima scoperta paleontologica ha dato vita ad una nuova interessante specie di ornitorinco, denominato Obdurodon tharalkooschild, di cui rimane impressa la spettacolare stazza. Si tratta del più grande ornitorinco del passato finora scoperto e descritto, e gli autori hanno stimato che dovesse arrivare ad almeno un metro di lunghezza; considerando che gli ornitorinchi maschi attuali raggiungono a malapena i 60 cm, si può dire che l'estinto Obdurodon tharalkooschild poteva essere all'incirca il doppio in lunghezza dell'attuale Ornithorhynchus anatinus. Il reperto fossile è stato rinvenuto negli stessi depositi di Obdurodon dicksoni, presso il Riversleigh World Heritage Site, dove i paleontologi dello studio sono al lavoro da più di 20 anni.

Ricostruzione di
Obdurodon tharalkooschild

In realtà di Obdurodon tharalkooschild non è stato rinvenuto un cranio completo, ma un dente, che però ai paleontologi ha fatto capire più di quanto potremmo mai aspettarci. Innanzitutto, esso potrebbe risalire ad un periodo compreso tra 15 e 5 milioni di anni fa, e la sua forma ha rivelato un'alimentazione potenzialmente basata su crostacei, quindi simile a quella del moderno ornitorinco, ma la sua grossa e robusta taglia potrebbe anche avergli consentito la predazione di vertebrati di piccola taglia, come pesci, anfibi ed anche piccole tartarughe, come quelle rinvenute nello stesso giacimento fossilifero.La scoperta di questo fossile, insieme ai precedenti, potrebbe essere di grande aiuto agli scienziati nella ricostruzione delle variazioni ambientali che si sono susseguite nel tempo in Australia, con particolare riferimento alla composizione faunistica australiana. La riduzione del numero di specie di ornitorinchi all'unica vivente sulla costa orientale australiana è sicuramente legata ai cambiamenti climatici ed ambientali verificatisi nel tempo. A mano a mano che l'Australia si è spostata verso Nord nel corso di milioni di anni, la parte del continente che in precedenza era stata umida è gradualmente diventata secca, e questo ha contribuito a confinare l'ornitorinco all'area costiera orientale umida del continente, e il fatto che questa stia diventando sempre più calda e secca nel corso del tempo, deve spingerci ad avere ulteriore cura per la conservazione di questa specie così peculiare ed unica, l'ultima superstite della sua discendenza.Rebecca Piana, Michael Archera & Suzanne J. Handa (2013). A new, giant platypus, Obdurodon tharalkooschild, sp. nov. (Monotremata, Ornithorhynchidae), from the Riversleigh World Heritage Area, Australia Journal of Vertebrate Paleontology DOI: 10.1080/02724634.2013.782876

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