All’indomani della pubblicazione sul Bur n. 7 del 16/3/2013, da parte della Delta Energy, dell’istanza di permesso di ricerca “la Bicocca”, tutti i produttori vitivinicoli del Vulture ribadiscono che non si può non rimarcare, che l’Aglianico del Vulture, ora tutelato anche dalla d.o.c.g., è il fiore all’occhiello di tutta l’economia e del turismo enogastronomico del Vulture-melfese. Il suo export in crescita ne sottolinea l’internazionalità: l’Aglianico del Vulture ha acquistato nel corso grandissimi consensi e portato soddisfazioni alla Basilicata intera grazie all’inimitabile terroir che lo contraddistingue. Petrolizzare un territorio vuol dire distruggerlo e renderlo sterile. Non ammettiamo che questo avvenga o che se ne profili la possibilità consentendo alla Delta Energy di avviare la fase di ricerca di idrocarburi nel nostro bel territorio contornato da vigneti, uliveti e castagneti. In conclusione, si ripete quanto già affermato, con altro comunicato stampa, in occasione della presentazione dell’istanza del permesso di ricerca dell’Alleanna Resource denominato “Palazzo san Gervasio” pubblicato nel Bur n. 17 del 1/4/2010, all’indomani di una riunione tenutasi a Rionero in Vulture il 3/7/2010 alla presenza dei legali rappresentanti del Consorzio Qui Vulture e del Consorzio di Tutela dell’aglianico del Vulture. In quella occasione si ribadiva e si ribadisce a tutt’oggi, la ferma volontà di intentare tutte le azioni legali del caso a difesa del proprio diritto all’immagine che sarebbe violato anche solo dalla possibilità che si autorizzi l’istanza propedeutica al permesso di ricerca, nel nostro territorio patria indiscussa dell’Aglianico del Vulture.
I produttori vitivinicoli del Vulture