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L'oro nero in una delle tesi premiate a Potenza. L'autore è un nemolese

Creato il 05 ottobre 2010 da Giovannipaoloferrari
L'oro nero in una delle tesi premiate a Potenza. L'autore è un nemolese
Il 20 ottobre a Potenza presso la sala Inguscio del Consiglio Regionale si è svolta la cerimonia di premiazione della terza edizione del concorso nazionale “Studi e ricerche sulla Basilicata” promosso dal Consiglio Regionale in collaborazione con l’Università degli studi della Basilicata. Tra i presenti spiccano nomi illustri: Prospero De Franchi presidente del Consiglio, Antonio Mario Tamburro, magnifico rettore Università di Basilicata, Margherita Fasano, Università Basilicata e presidente commissione giudicatrice, Vito del Filippo, presidente della Regione, Franco Mollica, consigliere regionale, il senatore Mario Di Nubila, ed il Prefetto di Potenza.
Una quindicina i premiati, per le loro tesi di laurea su circa 130 tesi presentate in concorso. Tre le sezioni di concorso: lauree triennali, specialistiche vecchio ordinamento e tesi di dottorato. Tutti lucani i premiati, con interessanti lavori, che quest’anno si sono concentrati soprattutto sui temi dell’ambiente, del territorio e dello sviluppo. Tra i premiati anche una Trecchinese, Margaret Marcigliano con una tesi con titolo: “Trecchina: un territorio a misura di bambino e bambina, ed un nemolese Giovannipaolo Ferrari per la sua tesi intitolata “Il parco che non c’è, mancanze e ritardi nell’implementazione della politica del parco della val d’Agri-lagonegrese”. La Siritide ha intervistato quest’ultimo.
D-Dott. Ferrari da dove parte la sua ricerca?
R- Da molto lontano. Mi sono occupato per anni del petrolio e delle politiche pubbliche ed ambientali in Basilicata. Il lavoro di tesi è stato la somma del mio impegno nel cercare di comprendere ed affrontare tali tematiche.
D- Il suo lavoro ha per oggetto una vicenda molto spinosa, lei stesso scrive che la sua tesi è un tentativo di ricostruire 16 anni di omissis e mancanze sul parco della Val d’Agri, com’è riuscito a mettere insieme il materiale e quanto tempo ha impiegato per completare il lavoro?
R- Ho impiegato un anno e mezzo per elaborare e concludere la ricerca, ho intervistato 1000 persone residenti nei 28 paesi perimetrati nel parco chiedendo loro se fossero d’accordo o meno sull’istituzione del parco, se sapessero o meno che il loro comune era compreso nella perimetrazione di una parco nazionale, a chi additassero le colpe dei ritardi sull’implementazione della politiche sul parco, ma probabilmente, la parte più importante del mio lavoro e’ stata il rinvenimento delle fonti presso il consiglio regionale, la biblioteca nazionale di Roma, l’archivio di associazioni e di partiti come Legambiente e Verdi, varie emeroteche e una ricerca spasmodica on- line , che hanno portato alla redazione di una sconfinata bibliografia, sitografia e rassegna stampa sull’argomento. Tutto ciò mi ha permesso di ricostruire minuziosamente la trafila burocratico- amministrativa del parco.
D- Progetti per il futuro?
R- Più che progetti un sogno: costituire un osservatorio sui parchi e le aree protette in Basilicata promosso dal consiglio regionale e dall’università della Basilicata, che si ponga come organo terzo e vada ad appurare lo stato dei lavori degli enti parco e suggerire le modalità di miglioramento delle prestazioni degli enti e dell’innovazione.

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