Ariete:
le prime quindici pagine del nuovo romanzo che state leggendo vi hanno già messo cappaò. Sarà il caso di impegnarsi un po’ di più nella lettura, o di cercare un po’ di quiete dentro di voi per capire parole, frasi, capitoli. Pronunciate il vostro nome a voce alta, e continuate a leggere. Ricordate, però, che un libro si può anche chiudere e sostituire con un altro.
una foto vi guarda dal tavolino da caffè, si nasconde nel vostro disordine, tra cartoline, giornali e agende. Ricompare sempre, avreste la tentazione di gettarla via: in fondo, è inutile. Ma la lasciate lì, a farvi l’occhiolino tra il posacenere e il centrino della nonna. Una dolce tortura di cui non sapevate di non riuscire a fare a meno. Lasciatevi tormentare. Gemelli:
la Bellezza vi ha abbandonati. E non parliamo di quella del corpo, che è così transitoria e mutabile, ma quella del cuore. La luce si è spenta, hanno impacchettato il sole e chiuso la luna in un sottoscala. Siete sordi come una camera anecoica, muti come un mazzo di Tarocchi incellofanato, ciechi come la Tv messa sul canale del videoregistratore. Pegaso ha il corno spezzato. Raccoglietelo e incollatelo. Di più, non si può. Cancro:
riposando nell’oscurità, che vi apparirà insopportabilmente lunga, potreste scendere dal vostro baldacchino almeno con il pensiero, e rivolgerlo a chi vi ama. Fate chiarore, nella vostra tenebra, e assieme alla luce riportate un po’ di calore nel vostro cuore: le lampade a colori freddi non vi garantiranno né di vedere, né di capire, né di vivere nei cuori degli altri. Leone:
se dovete prendere a spallate una porta che non si apre, fatelo. Ma prima, siate sicuri di aver agito da persone intelligenti, oliando i cardini e levigando ogni spigolo. Tenete a mente che la porta potrebbe anche non aprirsi, e che voi potreste farvi male. Ma i lividi sono piccoli danni che dovrete tenere in conto. Rammentate che le porte si aprono anche tirando, non solo spingendo, e servono ad entrare, ma anche a uscire. Vergine:
se avete paura di perdere una cosa cara, non chiudetela sottochiave, non serratela nella profonda oscurità, non fate che sia inaccessibile a chiunque eccetto che a voi. Se avete paura di perderla, scriveteci sopra il vostro nome e l’indirizzo, e confidate che il mondo non sia così disumano come appare, e che se qualcuno la ritroverà, sarà così sensibile da riportarvela. Bilancia:
spesso la sfortuna ha bisogno d’aiuto. La sfortuna, avete letto bene. Date una mano alla sfortuna, fate girare al contrario la ruota, cadete nel tranello teso, pungetevi il dito con la punta di un arcolaio, andate nel bosco di notte, aprite la porta segreta con la chiave insanguinata. Sarete pronti al peggio, e quando il peggio sarà sconfitto, non potrete avere altro che allori e corone. Scorpione:
a volte l’ispirazione stenta ad arrivare, e anche quando sentite che la magia vi scivola fra le dita come polvere di fata, e che l’incantesimo sta per compiersi. Un difetto, una piccola macchia, un graffietto, una spiegazzatura, un filo fuori posto, un sibilo improvviso, vi fanno perdere il genio e vi riportano alla mediocrità. Abbassatevi, cambiate punto di vista. Camminate accucciati o salite su un muretto. Ascoltate, la polvere di fata scorre tra le dita. Sagittario:
cipolla, frittura, peli di cane e di gatto, muffa, sudore, elastici rotti, nove chiamate perse, 404 page not found. È la vita, come sia sia, è questa. Non mettetevi a correre sulla ruota del criceto, non cadete nel trabucco che vi impastoia e vi rende incapaci di muovervi, finché non sarete tirati su e gettati nelle vasche con gli altri pesci, a morire asfissiati senz’acqua. Le lacrime da cipolla si asciugano, gli elastici si annodano, il telefono si può spegnere. Capricorno:
una piccola felce dalle foglie tonde sbuca da una fessura tra le rocce di una fresca sorgente. Curatela. Per curarla non dovrete fare altro che evitare che qualcuno la curi, voi compresi. Lasciatela così, dove sta, e limitatevi a guardarla e bere dalla fonte che la bagna. Se qualcuno dovesse offrirsi di curare la piccola felce, ditegli “No, grazie, ella sa curarsi da sé”. Acquario:
sappiate che non c’è nessun articolo, legge, comma, normativa o codicillo che vi obbliga a rispondere al telefono. “Mobile” o “fisso” che sia. Spegnetelo. Spegnente le voci che vi tirano da ogni dove e vi strappano le carni a furia di pizzicotti minuscoli e diffusi, piccoli whatsapp che vi mordono come boccucce di piraña incattiviti da una pessima sceneggiatura di un film dell’orrore. Riprendete il controllo di voi stessi: prima le risposte alle vostre domande, poi il resto. Pesci:
degli occhi azzurri vi hanno guardato: vi avete visto dentro uno specchio di compassione. “Come mai –vi chiedete- desto compassione in chi mi conosce?”. Siete fuori strada, scambiate la pirite con l’oro, e l’oro con pirite. Non si tratta di compassione ma di semplice simpatia, affettuosità e senso di reciproca umanità. Non avete un trono da cui essere deposti, una corona che vi possa essere rubata, o dei superpoteri da perdere.
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