Recensione
John Berwick Harwood è un autore inglese talmente poco conosciuto che anche la sua voce su wikipedia è costituita solamente dall'elenco di una trentina di titoli e da note biografiche praticamente inesistenti. Le informazioni su di lui sono talmente ridotte che qualcuno è arrivato a formulare l’ipotesi che dietro questo nome si celi in realtà una scrittrice, ipotesi che spiegherebbe anche il gran numero di racconti pubblicati anonimamente e narrati in prima persona da voci di donne.
In questo piccolo e curatissimo volume Claudio Di Vaio ha raccolti quattro racconti di questo misterioso autore: L’Orrore, Il fantasma sotterraneo, La nostra camera migliore e La stanza dipinta a Blackstone Manor. Come si può evincere già dai titoli e con la sola eccezione di La nostra camera migliore ci troviamo di fronte a storie del terrore tradizionali, narrate a posteriori in prima persona dai protagonisti, tutti appartenenti all'alta società. Se quello che cercate, dunque, è il colpo di scena o insolite trovate narrative, questi racconti non fanno per voi e potrebbero sembrarvi un po’ troppo datati.
Il racconto migliore è, senz'altro, quello che dà il titolo alla raccolta, L’Orrore, appunto. La giovane ereditiera Rosa cede la propria stanza da letto all'anziana madrina durante le feste natalizie (c’è forse un periodo dell’anno più adatto al manifestarsi del sovrannaturale?), ma la sua gentilezza la porterà ad avere un incontro che la condannerà a una vecchiaia precoce e alla perpetua infelicità. Il racconto mescola le atmosfere di alcune fiabe tradizionali, come la Bella Addormentata e la Bella e la Bestia e costruisce con un bel crescendo la tensione che porterà al fatidico incontro che cambierà la vita della giovane protagonista, in peggio.
Dinanzi ai miei occhi doloranti che non osavo chiudere passarono visioni terribili e non smisi mai di gettare lo sguardo nell’oscurità senza parole in cui giaceva la cosa, il mio terribile compagno di veglie notturne. Me lo figuravo in tutte le possibili forme disgustose che puà richiamare un’immaginazione febbricitante: ora come uno scheletro, con le orbite scavate e le mandibole ghignanti e senza pelle; ora come un vampiro, con il viso livido e la forma rigonfia, la bocca grondante sangue. Avrebbe mai fatto giorno? Eppure all’alba ormai prossima sarei stata costretta a vedere la cosa faccia a faccia. Avevo sentito dire che i diavoli e gli spettri erano obbligati a dileguarsi al chiarore del mattino ma questa creatura era troppo reale, un’orrenda cosa terrena che non sarebbe svanita al canto del gallo. No! Avrei dovuto vederlo, l’Orrore, faccia a faccia!
Una bella raccolta, che consiglierei a chi in questo genere di racconti cerca soprattutto un’atmosfera suggestiva e l’inquietudine che contraddistingue l’incontro tra la mente umana razionale e gli eventi soprannaturali.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: L’Orrore e altre storie del soprannaturale
- Autore: John Berwick Harwood
- Traduttore: Claudio Di Vaio
- Editore: Edizioni Hypnos
- Data di Pubblicazione: 2014
- Collana: Impronte
- ISBN-13: 9788896952092
- Pagine: 230
- Formato - Prezzo: Brossura - 15,90 Euro