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L’orsa Daniza: braccata dallo Stato per aver difeso i suoi cuccioli

Da Pukos
L’orsa Daniza: braccata dallo Stato per aver difeso i suoi cuccioli

I fatti: l’orsa Daniza (introdotta in Trentino nel 2000 nell’ambito del progetto Life Ursus) ha aggredito un cercatore di funghi (Daniele Maturi) nei boschi di Pinzolo in Trentino.

L’orsa, con due cuccioli, accorgendosi della presenza dell’uomo che si era allontanato e riparato dietro un albero, lo ha raggiunto e aggredito, graffiandolo alla schiena e al ginocchio.

L’assessore Michele Dallapiccola ha dichiarato che lo stato di necessità impone la cattura dell’orsa (senza specificare ciò che s’intende fare dei due cuccioli): l’orsa avrebbe manifestato un comportamento anomalo, poiché, nonostante l’uomo si trovasse a circa trenta metri di distanza e si fosse nascosto dietro un albero, è stato raggiunto e aggredito. A tale conclusione è giunto l’assessore sulla base della testimonianza di Daniele Maturi.

Ora, non occorre essere degli esperti etologi (gradiremmo comunque l’opinione degli studiosi del Progetto Life Ursus) per comprendere che una madre con i cuccioli ha interpretato quell’atto di nascondersi dietro un albero come un pericolo per i suoi piccoli ed ha reagito di conseguenza.

Una reazione normale ad una situazione anomala: è l’esatto contrario rispetto alle conclusioni a cui è giunto l’assessore. Perché Daniele Maturi non sì è definitivamente allontanato quando ha visto l’orsa, ma imprudentemente si è nascosto dietro un albero?

Se si decidesse per un intervento di cattura, almeno che questa operazione fosse condotta dagli esperti del Progetto Life Ursus: Daniza potrà essere ospitata in un parco faunistico insieme ai suoi cuccioli.

L’abbattimento è un grave errore, è un biocidio che non trova giustificazione e ci riporterebbe indietro di secoli. Spero che il Trentino possa dimostrare ancora una volta quella sensibilità verso la natura che l’ha reso a giusto titolo una realtà unica nel nostro paese.

Riccardo Ianniciello scrittore e naturalista


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