Renzi alla guerra contro Berlusconi
Come al solito, come sempre, vogliono indurci a guardare il dito che indica la Luna per nasconderci la Luna stessa. Così nelle fibrillazioni politiche che stanno seguendo l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica gli argomenti degni dell'attenzione di stampa e tv sono se il Patto del Nazareno sia ancora vivo o morto, il giudizio su Renzi (più furbo o più cinico per la presunta fregatura rifilata a Berlusconi?), l'inarrestabile disgregazione di Forza Italia, la possibilità di sostituire nella “maggioranza per le riforme” il sostegno berlusconiano con i voti di trasformisti, opportunisti e voltagabbana di varia estrazione e colore. La Luna – cioè la sostanza di quello che è in gioco – è invece ben altro.
Questo Parlamento, eletto con una legge incostituzionale che ne ha falsato la composizione e la rappresentanza dei cittadini, non ha la legittimità giuridica, morale e politica per cambiare la Costituzione.
Quello che conta del Patto del Nazareno è l'oggetto dell'accordo (o meglio dello scambio/ricatto reciproco tra i due contraenti): i voti di Berlusconi per l'attuazione del programma della P2 in cambio di vantaggi per sé e per le sue aziende. Il tira e molla di questi giorni, le minacce di Berlusconi di mettere a rischio le “riforme” e le contro-minacce renziane di inserire nei provvedimenti in fase di approvazione qualche norma anti-Mediaset o anti-Berlusconi (falso in bilancio, frequenze televisive) dimostrano esattamente, come scrive Travaglio, quali sono il senso e la natura di quel Patto. Può darsi che ora Renzi possa fare a meno dei voti di Berlusconi ma il programma della P2 resta così com'era.
Il principale alibi “politico” del patto per le riforme con Berlusconi era espresso così: “per mettere mano alla Costituzione è necessaria un'ampia maggioranza che impone di trattare anche con gli avversari e dunque con il leader della forza politica concorrente”. In realtà, in termini di consensi elettorali, PD e Forza Italia già rappresentavano molto meno della metà dei cittadini; recuperare i voti di chi capita – cani sciolti il cui unico obiettivo è di continuare a guadagnare il più a lungo possibile ventimila euro al mese - per approvare Italicum ed abolizione del Senato è, se possibile, ancora più indegno e osceno del Patto del Nazareno.
Su queste cose – legge elettorale e modifiche costituzionali – si potrà valutare e giudicare il nuovo Presidente della Repubblica e se davvero si tratta di un sincero democratico fedele alla Costituzione Repubblicana e con la schiena dritta.
Ai tanti simpatizzanti di Sinistra che storcono il naso su Il Fatto Quotidiano, accusato di avere un'impronta manettara e legalitaria, ricordiamo che quello è l'unico grande organo di informazione (certamente non organico alla Sinistra) che queste cose le dice a chiare lettere. E a ciò corrisponde l'oscenità del silenzio e degli inganni dei tg e di tutti i quotidiani in mano al potere economico. Oltre all'osceno atteggiamento dei tifosi piddini che gioiscono per i colpi che Renzi ha assestato a Berlusconi. Ora, mi rendo conto che, come si dice, per un tifoso il massimo del godimento è vincere un derby nei minuti di recupero con un gol irregolare o con un rigore fasullo ma qui non stiamo parlando di calcio ma del futuro dell'Italia. E il destino che Renzi sta preparando per il nostro Paese è esattamente quello auspicato da Licio Gelli.