L’ossessione tedesca per il Bio

Creato il 10 maggio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

 Scritto da Annalisa Eichholzer    

Il termine “agricoltura biologica” indica un metodo di coltivazione e di allevamento che ammette solo l’impiego di sostanze naturali, presenti cioè in natura, escludendo l’utilizzo di sostanze di sintesi chimica (concimi, diserbanti, insetticidi).
Agricoltura biologica significa sviluppare un modello di produzione che eviti lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare del suolo, dell’acqua e dell’aria, utilizzando invece tali risorse all’interno di un modello di sviluppo che possa durare nel tempo. “Associazione italiana per l’agricoltura biologica”.

La Germania rappresenta una potente calamita per il biologico made in Italy, seguita da Belgio e Repubblica Ceca. Si tratta infatti del primo mercato europeo ed il secondo a livello mondiale con vendite bio per 5,8 miliardi di euro. Dai discount, ai supermercati ai negozi specializzati, ovunque ci si imbatterà in questi prodotti, il cui costo rimane comunque superiore alla media. Si può trovare di tutto, dalla marmellata al vino, solitamente ignorato a casa nostra.

È un argomento all’ordine del giorno, soprattutto tra i giovani, divisi in varie fazioni: c’è chi lo apprezza, ostentando la sua dipendenza per il bio; poi ci sono quelli che lo comprano segretamente, per non essere derisi dagli amici mangiatori di Bratwurst. Arriviamo dunque a coloro che deridono apertamente questa nuova alimentazione, quasi la disprezzano.

In realtà è molto più interessante parlare di questo argomento con degli americani, sperando di non imbattersi in qualche individuo particolarmente suscettibile ed ossessionato dall’argomento. Il mio vicino di casa è un ragazzo del Kentucky, particolarmente devoto al negozio bio per cui lavora, poiché questa nuova alimentazione gli ha permesso di perdere trenta chili nel giro di un anno. Nel tempo libero, però, non perde occasione per abbuffarsi dal Mc Donald. Ho dimenticato di dire che il suo sogno è quello di trasferirsi in Germania e poter continuare a lavorare per la stessa catena.

Ovviamente questo è un caso raro, ma effettivamente questa rivoluzione alimentare ha permesso a molti di avvicinarsi a cibo di qualità superiore, cambiando totalmente il loro modo di mangiare, regolarizzandolo e ridiscutendo le quantità, poiché ovviamente i barattoli di marmellata di agricoltura biologica non possono avere le dimensioni mastodontiche, tipiche di alcuni colossi americani come Wallmart.

Molti pensano che Bio sia sinonimo di cibi insipidi e super salutari. Invece cioccolato e popcorn Bio sono facilmente reperibili. 

Il problema è il costo, e la buonafede con cui si comprano questi prodotti a cuor leggero. Non tutti gli studenti vengono mantenuti dalla propria famiglia, e di conseguenza devono provvedere autonomamente al proprio sostentamento. Alcuni di loro vogliono mangiar sano, ma ovviamente non si possono permettere una spesa settimanale al negozio bio dietro l’angolo, e si indirizzano quindi ai grandi supermercati.

La domanda da porsi è questa: davvero gli spaghetti biologici che si trovano al Lidl hanno una composizione puramente naturale, a soli ottanta centesimi? 


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