L’abbiamo chiesto al padre dell’Ottimismo, Sebastiano Todero, coach e formatore in questo campo!
Sappiamo che si nasce ottimisti e non lo si diventa…e chi nasce pessimista? Cosa ti senti di dirgli/le per stimolarlo a vivere meglio.
Come spiego sempre nei miei corsi si nasce ottimisti “ingenui” e questo è naturale ma “pericoloso”. Al contrario invece non si nasce pessimisti ma in effetti è proprio l’ottimismo ingenuo la causa del pessimismo.
In pratica se una persona continua per troppo tempo ad augurarsi le cose più belle, a pensare positivo e con tante speranze ma senza poi fare nulla di concreto per realizzarle… beh la conseguenza più prevedibile è proprio la delusione e il pessimismo.
In sostanza le inevitabili disillusioni a cui va incontro l’ottimista ingenuo, sono la base per costruire il suo pessimismo futuro.
Il ragionamento è:
non voglio più essere deluso… e quindi imparo ad aspettarmi il peggio così almeno non mi illudo!
Cosa dire ai pessimisti? Beh il mio messaggio è semplice e positivo: in qualità di Pessimista… sei già Realista, perché hai scoperto come vanno le cose in realtà; ci sono difficoltà, imprevisti e tutto il resto! Ora devi mantenere saldo il tuo realismo ma aggiungere ottimismo e diventare un Ottimista Realista. Questo è l’unico vero modo per evitare le delusioni: costruire e realizzare i tuoi sogni!
L’ottimismo realistico….come ti sei avvicinato a questa “scienza”?
A dire il vero la “scienza” a cui io faccio riferimento in tutti i miei corsi e prodotti è la Positive psychology nata ufficialmente nel 1998 per opera del Dr. Martin Seligman considerato a livello mondiale il “padre” dell’Ottimismo Appreso.
La Positive psychology è veramente un filone di ricerche scientifiche e accademiche molto vasto e spesso caratterizzato da libri pieni zeppi di dati numerici, ricerche universitarie non proprio di semplice lettura.
Personalmente ho incontrato gli studi del Dr. Seligman poco prima di laurearmi in psicologia mentre stavo raccogliendo la bibliografia per la mia tesi che naturalmente era proprio su questi argomenti.
Tuttavia dopo la laurea considerando le mie ambizioni divulgative e il mio lavoro di formatore, ho deciso di usare la dicitura “Ottimismo Realistico” perché intendevo creare un corpo di insegnamenti che aiutasse le persone a “realizzare qualcosa di concreto grazie all’ottimismo”.
In sostanza il mio lavoro consiste nel “tradurre” in linguaggio semplice e applicabile, le teorie della Positive psychology creando così un vero e proprio programma di formazione, accessibile a tutti (e non solo a studenti di psicologia) per chi vuole imparare a pensare con Ottimismo Realistico.
Oggi quel programma di formazione è la base del CLUB degli Ottimisti!!
Ottimismo ottuso….vuoi spiegarci come dobbiamo comportarci per non cadere nell’errore?
È importante distinguere l’Ottimismo Ottuso da quello di cui parlavamo prima e che si chiama Ottimismo Ingenuo. L’ingenuo è colui che pensa positivo ma poi fa poco o nulla per cercare di realizzarlo e pensa ingenuamente che le cose che sogna avvengano da sole.
L’ottimista ottuso invece è quello che si rende conto che deve darsi da fare… e inizia a tentare di realizzare i suoi sogni con tanta buona volontà. Davanti alle prime difficoltà si dimostra caparbio e dice a se stesso cose tipo:
non mollare mai!!
Sembra un buon atteggiamento ma in effetti la differenza tra l’essere ottusi e il perseverare è sottile ma fatale e non comprenderla è un grave errore!
In pratica insistere 1000 volte, senza mollare mai … ma facendo 1000 volte la stessa cosa, non è da Ottimisti ma è semplicemente da ottusi
L’ottimista ottuso commette l’errore di avere persino troppa fiducia nel suo impegno e nel suo modo di realizzare le cose… tanto che non è disposto a cambiarlo perché lo ritiene perfetto; non è perseverante ma solamente cocciuto e ottuso!
Invece il vero Ottimismo Realistico prevede di realizzare i suoi sogni ma è assolutamente disposto a provare 1000 modi diversi pur di farcela. Quindi non insiste 1000 volte nella stessa maniera ma fa 1000 tentativi differenti finchè non trova quello che funziona. La vera perseveranza è fatta di fermezza nell’obiettivo ma flessibilità nella strategia, quello che io chiamo atteggiamento Fix&Flex: tenere fissa la destinazione ma essere disposti a cambiare la strada.
Partendo dal presupposto che le 18 aree, come visto nel tuo webinar su successomentale.com e come ci spieghi sul tuo sito, siano tutte importanti ce n’è una in particolare che merita di essere approfondita?
Questo concetto lo capiscono veramente in pochi ma fa tutta la differenza del mondo… e vi ringrazio per la domanda che mi da la possibilità di rispondere una volta di più!
Ho creato il modello delle 18 Micro-Aree, che molti considerano un livello di approfondimento veramente “maniacale”, proprio perché mi sono reso conto che il rischio di trascurarne anche solo una alla fine comporta inevitabilmente la perdita dell’equilibrio. Quindi la risposta secca alla domanda è: assolutamente NO… non c’è un’Area che merita più delle altre!
Ciò non significa che però si possa e si debba curarle tutte contemporaneamente; cosa pressoché impossibile!!
Nel mio CLUB degli Ottimisti in definitiva seguiamo un programma di formazione in cui mese dopo mese si affronta una delle 18 Aree e la verità è che per ognuno di noi c’è una Area particolare dalla quale è bene iniziare!!
Quindi il discorso è che nel lungo periodo dobbiamo approfondirle tutte, mentre trascurarne una sola è un grave errore… ma ognuno inizia a trarre più vantaggio dall’approfondire un Area piuttosto che un’altra, in base alla sua situazione iniziale!
Alla fine però tutti dobbiamo “curarle” tutte e 18… questo ci rende Ottimisti Realisti a 360°!!
Adesso il punto… Sai cosa sono queste benedette 18 aree?