Sabato 25 Maggio 2013 14:10 Scritto da Mara Menino
Aurora era molto felice anche perché nello stesso ufficio lavorava anche la zia e così avrebbe potuto salutare entrambe.
Lo raccontò subito alla sua amica tartaruga, un bel pupazzo che si portava sempre con lei e che aveva chiamato Dolly.
Quella sera, prima di addormentarsi, se la mise vicino al cuscino come era solita fare e guardandola disse "Pensa che ridere se esistesse un ufficio fatto di tartarughe come te Dolly! " poi ridacchiando spense la luce e Dolly, che ascoltava sempre la sua amica, pensò di farle vivere un'avventura davvero fantastica...
Aurora ed il suo papà erano giunti davanti all'ufficio della mamma che si trovava in centro città, in un bel palazzo alto e lucido, con tante finestre colorate che brillavano al sole.
Appena entrati si trovarono di fronte ad una grande scala.
"Quanti gradini! " disse Aurora preoccupata, ma non ebbe neanche il tempo di finire la frase, che subito questi si piegarono fino a formare un grande scivolo dal quale ruzzolò giù a gran carriera una tartaruga, con tanto di giacca e cravatta, che reggeva sulle spalle uno zainetto pieno di libri e fogli di ogni genere.
"Salve!" disse quando li vide "Scusatemi, ma io sono sempre di corsa, ho tanti impegni e non ho tempo di parlare con voi adesso, ma salite pure vi riceverà Bellaruga la mia segretaria! Arrivederci!" e correndo e sbuffando schizzò fuori dal portone.
I nostri due amici rimasero un po' stupiti di quanto avevano appena visto, ma appena riapparvero i gradini e salirono al primo piano, quello che videro fu davvero insolito: Bellaruga, una tartaruga molto avvenente, sedeva dietro il bancone dove riceveva i clienti. Portava dei luccicanti occhiali neri, aveva una folta chioma di capelli scuri raccolti in una bella coda ed il rossetto rosa sulle labbra.
Attorno a lei c'era un'ampia sala con grandi scrivanie adornate di muschio verde dove sedevano altre tartarughe le quali, vedendo Aurora ed il papà, li salutarono con cortesia prima di rimettersi al lavoro davanti ai loro computer a forma di gusci.
"Posso aiutarvi? " chiese Bellaruga sbattendo le lunghe ciglia che contornavano i grandi occhi neri. " Sono venuta a trovare la mia mamma! " disse subito Aurora e a quel punto Bellaruga li accompagnò sull'ascensore per andare al piano di sopra.
Era uno strano ascensore, a forma di albero, con lunghi fili d'erba che cadevano dall'alto.
Quando arrivarono al secondo piano e si aprì la porta, si trovarono davanti una grande tartaruga un po' acciaccata.
Bellaruga la salutò e questa, che stava passando di lì leggendo un giornale, li guardò e disse: " Buondì, io mi chiamo Rughello e sono il più anziano qui , ma anche il più saggio e purtroppo quando ci sono i problemi da risolvere vengono tutti da me! Sono così stanco! Credo che me ne andrò un po' in vacanza e lascerò che si arrangino da soli! " e detto quello se ne andò con lenti passetti verso una sala dove c'erano tante foglie dove sedersi e tanta insalata fresca da mangiare.
Aurora era sempre più allibita, che razza di strano ufficio era mai quello!
Le sorprese però non erano finite in quanto vide arrivare l'ennesima tartaruga da infondo al corridoio che sorridendo le disse " Ciao bella birba! " fu solo quel saluto che le fece riconoscere la sua mamma che incredibilmente, si era trasformata anche lei!
Tartamamma disse " Che bella sorpresa! Avete già conosciuto tutti? " e a quel punto Aurora rispose sconcertata " Sì mamma, ma qui sono tutte tartarughe! " la mamma però sembrava non capire e intanto, da una stanza infondo al corridoio di sassolini, sopraggiunse a gran carriera Tartacuba, socia in affari della zia di Aurora ed amante dei balli latino-americani.
Aveva uno dei suoi vestiti svolazzanti e colorati, era abbronzata, ma aveva l'aria sprezzante ed era convinta che nessuno lavorasse bene come lei e che bisognasse sempre tenere tutti sotto controllo.
"Cosa succede qui? Non si lavora oggi? " disse con tono di rimprovero e subito la mamma fece andare nella sua stanza Aurora ed il papà .
Per fortuna arrivò finalmente anche la zia di Aurora, Tartasbuffa, con i suoi occhiali rosa, che dopo aver sistemato alcuni problemi sbuffando come faceva sempre lei, fu felice di ricevere i nuovi ospiti offrendo loro un bel succo di pomodoro e sdrammatizzando così la situazione.
Aurora non gradì per niente questo strano succo, avrebbe alla lunga preferito un succo alla pera o alla pesca, ma ormai tutto era strano ed insolito e lei, anche se non capiva, incominciava a trovare divertente quell'ufficio così strambo.
Nella stanza dove lavorava la mamma, c'era uno specchio non molto grande dietro la porta ed Aurora si vide riflessa: era una tartaruga anche lei! Anche papà era cambiato!
Non ci capiva più niente, ma dopo qualche istante tutto le fu chiarito: apparve Dolly la sua amica, che le disse " Aurora ho voluto farti vedere come sarebbe un ufficio nel mio mondo, spero ti sia piaciuto, ma adesso è ora che tu vada a vedere davvero dove lavora la tua mamma... " e così dicendo, tutto incominciò a svanire piano, piano ed Aurora si svegliò nel suo lettino dove, di fianco a lei sul cuscino, c'era Dolly.
"Birbona di una tartaruga! " disse accarezzandola e poi corse subito in cucina a fare colazione con il suo papà.
Più tardi, arrivarono finalmente nel vero ufficio della mamma il quale era sicuramente bello, ma non era magico ed i personaggi non erano buffi come quelli che aveva sognato durante la notte, ma nella realtà si sa, ci si deve accontentare aspettando che inizi il prossimo sogno...