L’Ufo Pizzetti e la stupefacente sudditanza psicologica verso Perri: a chi manda segnali il deputato?

Creato il 21 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Stefania Bonaldi, sindaco di Crema, durante la recente riunione fra il Pd di Crema e Cremona sul bilancio unificato delle due federazioni dichiarava: “Appena ho iniziato a ricevere gente in Comune mi è stato chiesto subito di impegnarmi per i problemi della casa e del lavoro”. Il nuovo sindaco ha ascoltato i cittadini, ha preso appunti, è andata nei quartieri, è stata apprezzata perché ha ascoltato. Non ha affatto risolto tutti i problemi della maggioranza, Sel è ancora giustamente sofferente, ai margini della maggioranza. Ma i cittadini cercano Stefania Bonaldi, e la cercano in mille modi, ovunque, se non di persona su internet, perché il loro sindaco parla con loro, non con qualche potente miliardario.

Suppongo che i cittadini, tanto più oggi, vogliano essere ascoltati, capiti, aiutati se il caso, che cerchino un colloquio utile con istituzioni che risolvono i problemi.

Fu un imbarazzato Piero Fassino a telefonare a Paolo Bodini per spiegargli che il partito voleva candidare al posto suo Luciano Pizzetti

Nel discorso di Luciano Pizzetti i cittadini però non ci sono. Di contenuti, di qualche idea per il programma non si parla, bensì di metodo. E con un metodo si va molto lontano, da via Ippocastani ai soliti vecchi poteri del centro storico e del giornale cartaceo. Massimo rispetto per Luciano Pizzetti uomo politico, che ha dato un’identità alla sinistra moderata vincente a Cremona. La sua calma, la sua freddezza, la sua intelligenza, non si lasciano turbare dall’irrequietudine dei povericristi cremonesi. Non sarebbe giusto criticare Pizzetti come un avversario, almeno per il rispetto dovuto ai risultati conseguiti da un politico di razza. Lo si può criticare come… un Ufo, in attesa di comprendere meglio se segue Titta Magnoli, nella differenza dei loro ruoli, o matura un’alternativa. Pizzetti starà sempre col Pd. Ma c’è una corrente cattolica, moderata, liberale nel Pd che può ricevere un segnale e altri fuori dal partito che possono riceverlo. “Io farei così, ma sono in minoranza: allora fate voi”. E’ questo il messaggio pizzettiano?

Pizzetti sa di essere in minoranza nel Pd ma dice chiaramente che cosa farebbe. Perché parla tanto ora, con quattro video registrati da Gian Carlo Storti? Vuole mostrare che nel Pd che dell’altro, non solo Magnoli, non solo l’opposizione schietta, aut-aut? Pizzetti parla a ruota libera con l’uomo vicino ai sindacati mostratisi estremamente vicini a Arvedi. C’è una corrente moderata nel Pd, cattolica o filo-cattolica, che qualcuno vuol vedere viva e attiva, qualcuno che non ama proprio il modello di Crema: Pizzetti parla per rassicurare questo target? A chi parla se no, dato che un segretario provinciale c’è e anche un segretario cittadino?

Perché non parla solo da deputato? Perché non è il Pizzetti deputato che in questi giorni interessa.

Poche ore dopo esce il comunicato del segretario provinciale Titta Magnoli che insiste sulla costituzione parte civile del Comune nel processo contro la Tamoil. Ed esce la notizia della formazione di un gruppo cremonese di Italia Futura, con Gerardo Paloschi, Roberto Dell’Olmo e un esponente della Libera.

“Il modello di Crema non è esportabile a Cremona. Se pensiamo di mettere insieme Pd, Idv e Sel buonanotte e arrivederci”. C’è un Ufo nel Pd. Il deputato Luciano Pizzetti parla a ruota libera con Gian Carlo Storti (welfarecremona.it), e spiega prendendo improvvisamente il posto del segretario provinciale, che cosa dovrebbe fare il partito. Pizzetti prende le distanze dai successi non solo di Crema, ma anche di Como e di Monza. Città lombarde. E afferma qualcosa di angosciante: Perri ha una presa ben più forte di Bruttomesso. Da che cosa risulta questa presa di Perri sull’elettorato? Dal giornale La Provincia in calo di vendite? Ci sono sondaggi che lo dicono? No, Perri appare sempre a metà classifica. Pizzetti non vuol sentir parlare di listoni e liste civiche e sottolinea che progetta un’alternativa a Perri, cui attribuisce una veduta corta. Il Pd secondo lui deve partire da una propria cultura, identità, da un proprio impianto riformista e partendo da un proprio programma deve cercare di aggregare il più possibile energie che in città oggi sono rinsecchite. Raggiunto un punto di sintesi e trovata una candidatura autorevole (Pizzetti si riferisce all’esempio del primo Paolo Bodini) la vittoria è alla portata del centrodestra. E occorre una veduta lunga: ad esempio il polo di Tencara, caro agli agricoltori della Libera, all’arvediano Caldonazzo. Ma dopo il fiasco dell’area industriale Cise a Cappella Cantone, ci vuole proprio il consumo di un’area enorme di suolo a Tencara di Pizzighettone?

Il Pd in realtà ha realizzato quelle alleanze a Crema, Como, Monza, proprio perché è un partito di centrosinistra, riformista, con quella vocazione. E anche a Cremona vuole farlo perché così si vince.

Ma Pizzetti pensa al “ceto dirigente che a Cremona si guarda l’ombelico”. Pensa che se arriva un’offerta politica il centrodestra si riaggrega, perché quella domanda c’è. E osserva che il centrodestra ha litigato, ma è la Lega che se n’è andata, non Perri. E fa notare “l’anomalia di questa amministrazione che ha più sostegno all’esterno che all’interno della sua maggioranza”.

Intanto, dentro il Partito democratico, c’è qualcuno che sta crescendo nella considerazione generale: Paolo Bodini. Si riparla di lui come risorsa, da tempo. Come sindaco? L’usato sicuro? Come parlamentare? Il suo lavoro come presidente della Triennale, la sua sensibilità per le innovazioni, per gli investimenti verso Paesi lontani, trovano rinnovati consensi, come pure la sua maturazione politica e l’innato carisma.

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