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L’ultima crociata - Arrigo Petacco

Creato il 06 ottobre 2014 da Isabelje60754 @IsabelJE60754
L’ultima crociata - Arrigo Petacco
  Arrigo Petacco, che per professione ha scritto sui giornali, mandato in diversi luoghi per seguire da vicino un avvenimento o per svolgere un'inchiesta, ha deciso quale doveva essere la fisionomia politica e culturale, curando la scelta dei servizi della «Nazione» e di «Storia illustrata». Ha ridotto diverse opere storiche a soggetto di rappresentazione cinematografica, suddividendole in scene e trasferendole in forma dialogica, prodotto molteplici spettacoli televisivi che hanno incontrato il favore del pubblico. Nei suoi testi esamina episodi inspiegabili della storia, modificando radicalmente la realtà di determinati fatti, considerati non confutabili. Fra i tanti volumi editati meritano una particolare menzione: I ragazzi del ’44, La regina del Sud, Il Prefetto di ferro, La principessa del Nord, La Signora della Vandea, Il comunista in camicia nera, L’archivio segreto di Mussolini, Il Superfascista, L’armata scomparsa, L’esodo, L’amante dell’imperatore, Joe Petrosino, L’armata nel deserto, Faccetta Nera, L’uomo della Provvidenza, La Croce e la Mezzaluna, La strana guerra, Il regno del Nord, La Resistenza tricolore, O Roma o morte.
«Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava».
Il libro (pubblicato nel mese di settembre del 2007) si apre con la citazione di Manuele II Paleologo, imperatore bizantino (1350-1425), ad un intellettuale musulmano. L’autore evidenzia come le parole riportate siano state riprese dal pontefice Benedetto XVI nella «Lectio magistralis» di Ratisbona il 12 settembre 2006, «della quale, forse per viltà, si tarda ancora a comprendere i segnali politici e gli ammonimenti profetici» aggiunge il Petacco.

L’ultima crociata - Arrigo Petacco

Arrigo Petacco

Il testo, suddiviso in nove capitoli, mostra come per secoli soldati e marinai musulmani abbiano portato avanti con determinazione la «jihad», la guerra santa, nella speranza di conquistare Roma, simbolo della Cristianità. I Cristiani per evitare tutto ciò hanno dovuto combattere numerose battaglie per terra e per mare, superando le divisioni ed i contrasti. Arrigo Petacco narra i momenti salienti della lotta millenaria dei Cristiani contro i seguaci di Maometto. A partire dal 732 d.C. quando Carlo Martello con i suoi paladini sconfisse a Poitiers gli Arabi fino ad arrivare ad Eugenio di Savoia che nel 1697 d.C. annientò a Zenta le truppe del sultano Mustafà II quasi mille anni dopo, allontanando dall’ Europa l’ingombrante presenza islamica.
Il giornalista sa raccontare con piacevolezza episodi bellici importanti come la conquista di Gerusalemme da parte dei Crociati, la caduta di Costantinopoli, la battaglia di Lepanto e gli assedi famosi di Famagosta, Malta, Creta e Vienna. Inoltre riesce a ben tratteggiare i protagonisti di quegli eventi: Solimano il Magnifico con i suoi pericolosi corsari Barbarossa, Dragut ed Occhialì, i capitani cristiani Andrea Doria, Giovanni d’Austria e Sebastiano Venier ed infine gli uomini d’arme che seppero sconfiggere i musulmani giunti fino alle mura di Vienna e Ratisbona come il re polacco Giovanni Sobiesky e gli italiani Raimondo Montecuccoli ed Eugenio di Savoia.
L'autore inoltre pone attenzione anche alle evoluzioni belliche quali il tramonto della cavalleria a favore della fanteria o la superiorità dell’archibugio dei cristiani sull’arco a doppia curva dei giannizzeri.
L’ultima crociata - Arrigo Petacco
Infine termina con le seguenti parole: «le crociate non sono da considerare un’arbitraria guerra di aggressione contro il pacifico mondo islamico, ma furono invece una legittima risposta alla jihad. Anche se posero freno solo temporaneamente al comandamento coranico di islamizzare il mondo».
In conclusione il giudizio su questo libro non può che essere positivo. L’ opera risulta di grande interesse ed attualità, il linguaggio è semplice, scorrevole, comprensibile e riesce ad avvincere non solo le persone ferrate sull’argomento proposto. Inoltre la bibliografia appare sufficiente. Il rigore storico dell’autore non viene mai meno. Un volume che non può assolutamente mancare nelle «nostre» biblioteche e che aiuta a riflettere sugli avvenimenti passati e a comprendere meglio il pensiero islamico.
Giampiero Lovelli

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